A dirlo Carlo Antonetti, candidato sindaco della coalizione di centrodestra, in replica alle parole di ieri del primo cittadino Gianguido D’Alberto.
“In effetti, alla fine del quinquennio di governo amministrativo il sindaco uscente invece di rendere conto ai cittadini delle attività svolte (purtroppo in realtà non svolte…..!!), di quelle intraprese (purtroppo in realtà non intraprese…!!), di quelle progettate (purtroppo in realtà non progettate….!!) e di quelle realizzate (purtroppo in realtà non realizzate…!!!) e della vera Teramo, si diverte e si appassiona a parlare delle cose positive o meno positive di un passato remoto che, peraltro, raffigura in modo scomposto, apodittico e confusionario così da indurre come al solito i cittadini in errore. Ma risulta ancor più grave e ridicolo attribuire a me le responsabilità di quanto accaduto negli anni precedenti al suo mandato essendo il sottoscritto alla prima candidatura, mentre egli frequenta, con diversi ruoli, le stanze comunali da soli 15 anni. Né è, poi, accettabile che possa essere proprio lui, anche alla luce del noto percorso suo e della sua giunta, a dare patenti di credibilità politica: questo lo possono fare solo i cittadini-elettori, che presto lo faranno, ed andranno in ogni caso rispettati”.
E ancora: “Peraltro, il suo citare ‘la prossima legislatura’ attesta una confusione tra organi legislativi e amministrativi che davvero sorprende: probabilmente il suo comunicato sarà stato scritto in un momento di distrazione vista, comunque, la grande mole di annunci su cose, progetti e realizzazioni che non esistono che la vedono impegnata freneticamente negli ultimi tre, quattro mesi (sarà una coincidenza elettorale…???). In realtà un grande imbarazzo lo provo, ed è quello di chi si trova costretto a leggere che l’amministrazione avrebbe “intercettato fondi” sulle scuole, la gran parte dei quali già definiti prima dell’insediamento della giunta d’Alberto. E già che ci siamo, mi chiedo perché interventi già finanziati per circa 10 milioni nella sola San Nicolò’ a Tordino siano ancora in un polveroso cassetto, in attesa che suoni la sveglia e venga almeno conferito l’incarico di progettazione. Ora, io comprendo che la complessità dell’amministrare sia davvero tale, soprattutto avendo egli scelto una squadra profondamente inadeguata, ma tale complessità non può essere l’alibi di chi vive di comunicazione e di ‘selfie’ e ha prodotto in concreto poco o nulla per la città.”.
Per Antonetti, “l’inconcludenza che abbiamo visto negli ultimi 5 anni è un fatto; la speranza che noi offriamo ai teramani è quella di un cambiamento vero, come quello che ad esempio abbiamo già testimoniato ieri, con la presenza dei sindaci di L’Aquila, Pescara ed Ascoli Piceno, che tanto fastidio ha dato a chi non vuole una città aperta, dialogante, che faccia rete, ma un piccolo paese accartocciato su se stesso, con piccole rendite di posizione e minuscoli potentati di periferia che hanno solo una maldestra voglia di esercitare un microscopico potere fine a se stesso. Su, signor sindaco uscente, non è difficile! Non confonda la verità delle cose e degli argomenti!!! Si ricordi che lei è stato cinque anni il sindaco della nostra città. Si ricordi che lei non è il sindaco del terremoto!! Si ricordi che lei avrebbe dovuto essere il sindaco della ricostruzione. Si ricordi che lei è stato il sindaco dei fondi del PNRR. Comprendo il suo nervosismo e glielo perdono. Vede in questi anni ho avuto il grande privilegio di poter osservare da cittadino il modo di operare e di amministrare della sua giunta e questo per me è stato molto utile e fonte di preziosi insegnamenti: ho infatti appreso e imparato, devo dire anche senza troppi sforzi…., cosa non dovrò fare quando amministrerò la nostra città capoluogo di provincia. Teramo merita di più, molto di più di questo”.