Castellalto. Dopo aver annunciato pubblicamente la scelta di uscire dalla maggioranza del Comune di Castellalto per aver subito delle indebite pressioni politiche da parte del sindaco Vincenzo Di Marco, la consigliera Valentina Tini è stata letteralmente travolta dalle polemiche e, a distanza di qualche giorno, rompe il silenzio e replica, con disagio, agli “sproloqui” dei “misconosciuti” firmatari della lettera a nome segreteria Pd Castellalto, al “Gruppo di maggioranza Lista Insieme per Castellalto” ed infine al Sindaco del Comune di Castellalto.
La replica al gruppo di maggioranza ‘Insieme per Castellalto’. “Tali ignobili esternazioni”, scrive l’ex assessore, “oltre a mettere in dubbio la mia buona fede (dandomi della bugiarda) definiscono il mio percorso politico fallimentare pur sapendo che: le deleghe di Assessore mi vennero ritirate (in data 12.03.2018) in seguito al mio rifiuto di sottoscrivere – ad occhi chiusi e senza alcuna discussione, il verbale con il quale si voleva gestire la stazione ecologica con aggravio dei costi a carico dell’Ente così come venne documentato dagli uffici di riferimento – che il Sindaco Vincenzo Di Marco presentò nel corso di una riunione di maggioranza, Verbale che – per quanto ricordo – non venne sottoscritto da tutti i componenti del Gruppo di Maggioranza. Addirittura la problematica connessa al verbale di gestione della stazione ecologica, venne nuovamente riproposta nella riunione del Gruppo di maggioranza Lista Insieme per Castellalto riunione del 27.05.2020, nel corso della quale – sempre il Sindaco Vincenzo Di Marco – non solo ne chiese alla scrivente nuovamente la sottoscrizione, ma addirittura aggiunse che la scrivente Consigliera avrebbe dovuto finanche ritirare la segnalazione presentata alle Autorità prefettizie circa la trasparenza di taluni atti amministrativi. Pertanto, sulla base di tale semplice ed eloquente premessa posso affermare che nelle asserzioni dei componenti del gruppo di maggioranza ci sia ben poco da replicare, in quanto costoro sembrano essersi ormai calati e, purtroppo, adeguati a quella “sgradevole” prassi di esprimere giudizi e pareri senza argomentare o entrare nel merito di quegli elementi che venivano posti a fondamento dell’azione della scrivente Consigliera. Del resto, se costoro affermano che sono state fatte affermazioni mendaci mi aspetto, sia da semplice cittadina che da Amministratrice, che procedano a deferirmi all’Autorità Giudiziaria a tutela del buon nome e della reputazione del Comune. In realtà, purtroppo per i componenti del Gruppo di Maggioranza, la verità è un’altra e troppo amara, non sono in grado di poter confutare i fatti le affermazioni della scrivente Consigliera, con la conseguenza che dovrebbero rammentare che la democrazia si identifica con la libertà di espressione di ogni singolo individuo, mentre l’esclusione da un gruppo di maggioranza per aver espresso posizioni contrarie rappresenta soltanto l’arroganza di un gruppo e di un potere cieco”.
“Per quanto anzi detto ricordo, in primis a me stessa, che non è la prima volta che durante l’amministrazione Di Marco vengono ritirate le deleghe agli assessori prima della sottoscritta (ben 2 precedenti Assessori hanno avuto la stessa sorte), addirittura a pochi mesi dallo scadere del passato quinquennio amministrativo, scatenando la reazione dei partiti sostenitori IDV e PD sulla carta stampata (rispettivamente il 15 febbraio 2014 e 13 giugno 2015) e su questo invito la cittadinanza a riflettere”.
“Pertanto”, puntualizza la consigliera Tini, “io ritengo che siano da ritenersi fallimentari quei percorsi politici che non consentono la libera espressione delle proprie posizioni, annientando così i cardini della nostra democrazia. Essere un consigliere di maggioranza non significa per forza avvallare tutte le richieste e decisioni della giunta e quindi essere soggetti al dovere di allineamento. Essere un consigliere comunale significa lavorare e prestarsi per il bene della città e della cittadinanza cerando di far capire, se ci fosse stato un vero un confronto democratico, alcune lacune e mancanze dell’amministrazione, e non è possibile né tantopiù accettabile che chi la pensa in maniera differente sia isolato e messa all’angolo, solo per aver espresso la sua opinione su un progetto che tutt’oggi ritengo infattibile ed antieconomico come quello del centro di raccolta intercomunale. Ovviamente, per fugare ogni dubbio in proposito, ribadisco che tutte le mie affermazioni sono vere e sono pronta ad esibirne le prove (documenti, Chat di gruppo e tanto altro)”.
La replica al Pd di Castellalto. “Infine, dal momento che io non sono solita esprimere giudizi su chi non conosco, ai rappresentatati della segreteria comunale del PD e firmatari della nota ufficializzata alla stampa mi permetto solo di ricordare che non sono mai stata una Vostra tesserata di circolo e che quindi, se solo con la memoria tornaste indietro di qualche anno, scoprireste che il Vostro circolo c’entra davvero ben poco con la mia elezione poiché impegnato a sostenere altre persone; elezione inaspettata per qualcuno in quanto la mia candidatura era sta definita una semplice candidatura “mirata” a coprire la zona del “Feudo”. Detto questo, spero di non aver urtato la vostra sensibilità se vi dico con sincerità che faccio davvero fatica a comprendere la motivazione del vostro intervento che definirei una voce “fuori-coro”. Basti pensare che, “anche in tempo di pace”, per quanto è in mia conoscenza, non ho mai assistito ad un Vostro intervento, tantomenoné ho avuto contezza, durante il ritiro delle mie deleghe avvenute a Marzo 2018 e tantopiù a distanza di 3 mesi durante la revoca dell’Assessorato avvenuto per un “presunto” rimpasto di giunta (ma ritengo che il vostro NON intervento sia dovuto al fatto che il mio posto è stato preso dall’unico tesserato del P.D. di questa Amministrazione (1 su 9 componenti di maggioranza). Pertanto vi invito, a rivedere le vostre affermazioni, oltretutto ufficializzate alla stampa in maniera poco consona, elegante, e totalmente fantasiosa, rimanendo a disposizione per qualsiasi confronto, questa volta ed a questo punto gradirei che il confronto si svolgesse, però, attraverso l’ostensione di documenti ufficiali e non su fatti di cui non avete conoscenza diretta”.
E in conclusione, “Se fossi stata attaccata alla famosa “poltrona” non sarei qui a cercare di far luce su quanto accaduto e a difendermi dalle critiche, ma mi sarebbe bastato rimanere in silenzio, accondiscendere e sottoscrivere un documento sul quale continuo a non essere d’accordo. Chi mi conosce bene sa benissimo che io non mi reputo un politico, ma solo una portavoce del popolo che parla a nome e per il bene dei suoi concittadini mettendoci sempre la faccia, e di certo non è mai stato mio stile nascondermi dietro messaggi privati inviati anche attraverso i social, solo per avere solidarietà o far passare il messaggio di essere nel giusto! Ad ogni buon conto rimango a disposizione dei cittadini per il proseguo del mio mandato elettorale. Ringrazio il gruppo di Abruzzo Civico, il consigliere regionale Sandro Mariani e tutti quelli che mi sono stati vicini”.