“Dalle parole del comunicato a firma Spazio Civico, scudo comunicativo usato molto spesso dal Sindaco negli ultimi tempi per sottrarsi all’esposizione mediatica su questioni per lui spinose, emerge una rappresentazione totalmente distorta del dibattito svoltosi nell’aula consiliare nella serata di mercoledì 16 novembre. Nessuno dei tre firmatari della mozione, i consiglieri Di Girolamo, Petrini e Ginoble, ha mai dichiarato di essere contrario alla realizzazione della Casa di Comunità e della C.O.T. (Centrale Operativa Territoriale) e i filmati della seduta lo testimoniano ampiamente sbugiardando i consiglieri di Spazio Civico in modo inequivocabile”.
“La nostra intenzione era quella di intavolare un dialogo tra maggioranza e minoranza per fare squadra e cercare di chiedere una rimodulazione degli accordi intercorsi tra il Sindaco e la ASL di Teramo. L’obiettivo da noi perseguito era ed è solamente quello di avere la garanzia che il Distretto Sanitario rimanga sul territorio rosetano e non venga dirottato su altri comuni limitrofi, come ad esempio Giulianova. Ma forse Nugnes e la sua maggioranza hanno assistito in modo distratto alle argomentazioni altrimenti non si comprende come abbiano potuto produrre e diffondere un comunicato dai contenuti altamente fuorvianti”, dichiarano i consiglieri Petrini e Ginoble. “Durante la seduta dell’assise civica è stata più e più volte rimarcata la volontà di collaborare con la maggioranza per tutelare il polo socio-sanitario, dando dimostrazione, con le parole e con i fatti, che si non si è trattato di una strumentalizzazione politica”.
“Ora Spazio Civico fa sua l’idea della RSA a Roseto quando siamo stati noi ad accendere i riflettori sulla questione, così come sulla RA, visto che l’amministrazione Nugnes ha completamente eliminato la possibilità di una loro realizzazione. Sarebbe opportuno ripristinare le previsioni del protocollo d’intesa del 2019 che prevedevano la costruzione di una struttura di più ampia metratura capace di ospitare una pluralità di attività sanitarie, compresa la residenza per anziani” aggiungono Petrini e Ginoble.
Per l’area di Piazza Marco Polo “l’amministrazione deve adottare una visione di lungo periodo, stabilendo sin da ora criteri e modalità edificatorie che possano consentire lo sviluppo, mediante più lotti, di un polo sanitario polivalente. Sarebbe pertanto opportuno ritirare l’atto di frazionamento della superficie interessata per rimodularne i contenuti in quest’ottica prospettica”.
“Spazio Civico parla di spaccatura della minoranza ma questo ha davvero dell’incredibile”, concludono i consiglieri: “a Roseto siedono tra i banchi dell’opposizione i rappresentanti di ben sei gruppi consiliari che non formano un unico aggregato politico e che pertanto seguono linee d’azione tra loro disgiunte. Come si può parlare di frizioni in quella che non è una compagine unica? La maggioranza getta fumo negli occhi dei cittadini pur di nascondere le proprie criticità interne, resesi ormai evidenti anche negli ultimi consigli comunali durante i quali il capogruppo Pavone ha preso le distanze dall’operato dell’amministrazione in più occasioni” proseguono i consiglieri.
“La maggioranza sta esultando per una vittoria di Pirro perché così si può definire l’epilogo della seduta straordinaria. In sede di dichiarazione di voto, infatti, il sindaco Nugnes ha pronunciato le seguenti parole «[…]non potremmo certamente votare questa mozione ma mi sembrerebbe scorretto visto il contenuto e la buona fede di qualcuno che ha provato a portare una discussione valida votare in maniera contraria quindi vi chiedo di uscire dall’aula così da non partecipare alla votazione». La validità della mozione a firma Di Girolamo, Petrini e Ginoble è stata quindi riconosciuta dal primo cittadino che con questa dichiarazione smentisce di fatto se stesso e il contenuto di tutto il comunicato. Nonostante ciò, il sindaco Nugnes ha preferito tuttavia togliersi dall’impasse invitando i suoi consiglieri ad abbandonare l’aula per sottrarsi ad una votazione che di fatto sarebbe stata scomoda. L’abbandono dell’aula prima del voto, su esplicita richiesta del sindaco, è un fatto grave ed ha comportato il venire meno del numero legale. È sfuggito però all’amministrazione l’obbligo, come previsto dal regolamento, di dover riconvocare una seduta del consiglio comunale per riproporre la mozione sul Distretto Sanitario di Base, non essendo stata quest’ultima sottoposta a votazione”.
“La distrazione ha giocato proprio un brutto scherzo al sindaco Nugnes e alla sua squadra”.