Roseto. “Arriva puntuale la prima sentenza della Commissione Tributaria di Teramo con cui il Comune di Roseto si vede condannato a non poter esigere il pagamento della tari 2018 poiché le tariffe sono state annullate dalla sentenza del TAR Abruzzo n. 83/2019 a seguito del ricorso prodotto dai balneatori e dalle altre associazioni di categoria”.
Lo ha dichiarato la consigliera comunale, Rosaria Ciancaione, precisando che “la sentenza n. 92 depositata il 6.5.2020 è chiara, le delibere del consiglio comunale n. 7/2018 e 8/2018 sono state sostanzialmente annullate privando l’ente del potere di richiedere il pagamento della TARI per l’anno 2018 con condanna anche al pagamento delle spese legali di circa 2 mila euro”.
Il 13 maggio 2019 la capogruppo aveva infatti depositato la mozione affinchè l’amministrazione Di Girolamo applicasse correttamente la Sentenza del Tar Abruzzo n. 83/2019 passata in giudicato, ricalcolasse le tariffe e restituisse a famiglie e attività produttive la maggiore somma addebitata sugli avvisi tari 2018 e anche su quelli del 2019.
“Naturalmente – aggiunge la consigliera – la maggioranza con il suo atteggiamento tipico bocciò la mozione.La vicenda è allucinante perché appesantisce i bilanci di famiglie e di attività produttive, già fortemente colpite dalla crisi economica dell’ultimo decennio e soprattutto in questo ultimo periodo dall’emergenza Coronavirus che le ha messe letteralmente in ginocchio. Molti negozi forse non riusciranno a riaprire e l’amministrazione comunale si permette ancora il lusso di non prevedere neppure nel bilancio 2020 le somme da restituire ai rosetani sulla tari”.
“Sono oltre 800 mila euro le somme richieste in più ai contribuenti rosetani di cui più di 730 mila per tari 2018, nonostante la Sentenza del TAR”, prosegue la consigliera, “come ho detto ieri sera in consiglio mettendo a verbale il mio voto contrario sul bilancio 2020 con riferimento al mancato ricalcolo delle tariffe ed alla mancata previsione delle somme necessarie per la restituzione”.
Ora la prima sentenza al riguardo in cui si sancisce che il Comune non può esigere il pagamento della somma di 54.816,00 per la tari 2018 che aveva notificato mediante un sollecito di pagamento e messa in mora alla titolare dell’Eurcamping.
“Non è accettabile – conclude Rosaria Ciancaione – che si continui ad ignorare la sentenza del TAR passata in giudicato e mi chiedo chi risponderà dell’impossibilità di riscuotere le somme della TARI 2018 in assenza di legittime tariffe ed in considerazione che alla prima sentenza della Commissione tributaria ne seguiranno altre, oltre al fatto che le associazioni di categoria hanno dichiarato di essere pronte al giudizio di ottemperanza. Ma è mai possibile che per un diritto il cittadino debba affrontare spese ed oneri ingiustificati e che coloro che hanno pagato magari perché non avevano le disponibilità per affrontare un ricorso in Commissione tributaria debbano aspettare anni per il rimborso?”