Atri. “Quella del 18 agosto è stata una delle notti più lunghe vissute dalla nostra comunità nella sua storia recente e tale resterà, soprattutto, nei ricordi dei tanti cittadini che hanno visto in serio pericolo le proprie abitazioni. Di fronte alla forza distruttiva del fuoco ci si è sentiti impotenti e terrorizzati ed è grazie alla tempestività degli interventi, alla perizia della loro conduzione che davvero si è evitato il peggio”.
I Direttivi di Associazione “Atri al Centro”, Azione Atri, Partito Democratico e Rinascimento Atriano ricordano la terribile notte in cui la città ducale è stata avvolta dalle fiamme ritenendo che oggi sia arrivato il momento “della conta dei danni e la dichiarazione dello stato di emergenza sicuramente costituisce un atto dovuto, non solo per l’imponenza dell’evento, ma, soprattutto, per un concreto sostegno a quanti hanno subito conseguenze rovinose. Ora è anche il tempo, tuttavia, anche di soffermarci a riflettere se e come il tutto potesse essere evitato. Atteso che non si sia trattato di un evento doloso e che le condizioni meteorologiche abbiano certamente favorito la diffusione delle fiamme, è evidente che la mano dell’uomo comunque ci sia stata. E, al netto della fatalità degli eventi, la risposta dell’uomo non può che essere la prevenzione: il presidio del territorio, la cura e la manutenzione dello stesso costituiscono il primo fronte della sicurezza”.
“Atri”, prosegue la nota del gruppo politico, “ha manifestato una nuova vulnerabilità rispetto alla quale è necessaria una politica al passo con i tempi. I cambiamenti climatici, l’innalzamento delle temperature esporranno sempre di più i territori a eventi calamitosi rispetto ai quali le comunità devono essere messe in condizioni quanto meno di vedere limitati i danni. È necessario che vengano messe in sicurezza le aree più sensibili della città, partendo dal nostro polmone verde, che è la Villa Comunale, proseguendo su tutta l’area sottostante il belvedere Domenico Martella. Il PNRR, nella Missione Rivoluzione verde e transizione ecologica, destina 15 miliardi di euro alla tutela del territorio. Risorse imponenti che necessitano di una capacità progettuale che non lascia margini all’improvvisazione. Il nostro lavoro sul programma che porteremo alla città, nasce dalla Città stessa, dalle sue emergenze e dalle sue speranze. È tempo di invertire la rotta. Atri merita un futuro nuovo”, concludono.