Ne dà annuncio il deputato Antonio Zennaro, che dichiara – “Già nei mesi scorsi come Movimento 5 Stelle avevamo chiesto di modificare ed ampliare i criteri per l’accesso agli incentivi previsti per l’Area di crisi complessa, incentivi che molto spesso andavano solo ad aziende medio-grandi. Essendo il nostro territorio caratterizzato da piccole e medie imprese, la stragrande maggioranza ne rimaneva esclusa. Con questa risoluzione il Governo si impegna su una serie di misure, quali: semplificare l’istruttoria e la valutazione delle domande, al fine di velocizzare i processi di riqualificazione e di rilancio produttivo del territorio.
Ridurre sensibilmente i tempi di elaborazione e approvazione del Programma di adozione dei PRRI, nonchè di conclusione dell’istruttoria; includere, tra le tipologie di spese ammissibili nei progetti, quelle finalizzate alla commercializzazione dei prodotti e dei servizi nei mercati internazionali e alla realizzazione di percorsi di formazione dei lavoratori coerenti con l’internazionalizzazione delle imprese, quelle connesse all’innovazione di prodotto; diminuire il limite minimo del valore dei progetti da finanziare e prevedere un ulteriore abbassamento della soglia minima negli accordi di programma, al fine di una migliore rispondenza dei bandi alla realtà imprenditoriale; consentire la partecipazione di imprese in forma di associazione temporanea d’impresa (ATI) e di associazione temporanea di scopo (ATS), la partecipazione di società di persone; individuare meccanismi automatici che assicurino l’utilizzo delle risorse destinate alla cassa integrazione in deroga per i lavoratori coinvolti nei processi di ristrutturazione o riconversione industriale e produttiva.
Verificando periodicamente la quantificazione dei bisogni e lo stanziamento delle risorse, al fine di impedire l’insorgere di situazioni emergenziali; estendere le misure finalizzate a prevenire le situazioni di crisi aziendali e a contribuire all’individuazione e alla condivisione di indicatori e di strumenti di tipo organizzativo e finanziario, che permettano un’analisi anticipatoria dei processi di trasformazione industriale delle imprese, in sinergia con le organizzazioni sindacali; implementare il sistema infrastrutturale regionale, laddove vanno potenziati i collegamenti tra costiera e fascia appenninica, tenendo in considerazione le conseguenze sul territorio e sulle imprese dei recenti eventi sismici; valutare l’istituzione di zone economiche speciali (ZES) e di zone franche urbane (ZFU); porre in essere interventi che facilitino la disponibilità di liquidità in capo alle imprese, attraverso il miglioramento dei meccanismi di accesso al credito e l’effettivo esercizio dei diritti connessi ai crediti di imposta per l’acquisto dei beni strumentali.”