“Marsilio e i suoi, soprattutto i rappresentanti vibratiani, hanno bloccato per anni risorse fondamentali per lavoratori e imprese. L’Area di Crisi la cui ratio era il rafforzamento del tessuto produttivo esistente, la ricostruzione delle condizioni per attrarre nuovi investimenti e il sostegno e il reimpiego dei lavoratori esclusi dal mercato del lavoro, ad oggi, a causa dell’inettitudine e delle lungaggini di questa Regione, ha visto svilita la sua missione con un aumento della disoccupazione e un tessuto economico e produttivo abbandonato a sé stesso” prosegue Dino Pepe.
“Nonostante le promesse da campagna elettorale permanente, che questo centro destra ha distribuito in abbondanza, la lunga e colpevole inosservanza della nota MISE di Luglio 2020 circa la possibilità di proroga, ha danneggiato un territorio fondamentale per lo sviluppo dell’intero Abruzzo. Le Aziende che con il governo regionale di centro sinistra avevano visto il riconoscimento dell’Area di Crisi Complessa e conosciuto azioni concrete per il rilancio, ricordiamo ad esempio l’approvazione del Piano di Riconversione Industriale e l’accordo di Programma per il Rilancio dell’Area di Crisi Complessa Piceno – Vibrata Tronto con validità 2017 – 2020, i 15 milioni di euro intercettati attraverso i Fondi Mise e i fondi stanziati a valere sulle risorse POR FESR 2014 – 2020 (circa 15Mln/€), hanno, in questi ultimi anni, sperimentato tutta l’indifferenza di Marsilio e dell’attuale governance” prosegue Pepe.
“L’unica risposta concreta alle esigenze del territorio della Val Vibrata, 3,4 milioni di euro a sostegno dei lavoratori licenziati delle aziende dell’Area di Crisi Complessa Val Vibrata-Val Tronto, è arrivata dal Ministro del Lavoro, Andrea Orlando che ha confermato con queste risorse la lungimiranza delle scelte fatte in precedenza dal centro sinistra in Regione” conclude Dino Pepe.