Alba Adriatica, parere della Regione. Città Viva: la riqualificazione del lungomare va sospesa

Alba Adriatica. Immediata sospensione dell’iter di riqualificazione del lungomare Marconi, perché sono venute meno le connotazioni progettuali originarie.

 

Subisce un ulteriore scossone il dibattito politico legato al tema della pineta litoranea di Alba Adriatica e del progetto complessivo di riqualificazione delle riviera per il quale l’Ente è oramai in procinto di licenziare il progetto esecutivo. A prendere posizione, anche in maniera dura nei toni, è il gruppo consiliare di minoranza Città Viva (Giuliano De Berardinis, Gianfranco Marconi e Ambra Foracappa) anche alla luce delle procedure di riqualificazione della pineta con il parere (per la verità ancora non definitivo visto che sono all’esame le controdeduzioni del Comune) negativo del servizio Foreste e parchi della Regione.

“Nessuno era al corrente di tale parere negativo su un tema tanto dibattuto in città da ormai troppo tempo. Evidentemente il documento era in possesso del sindaco già da qualche settimana ma è stato tenuto nascosto”, si legge nella nota.
“Desta notevole perplessità il caso evidente di una città e dello stesso consiglio comunale negli ambiti di minoranza, che viene informato su importanti vicende che attengono agli interessi pubblici albensi non dai canali dell’amministrazione comunale ma sporadicamente dalle pagine dei giornali locali.

E’ ormai necessario imporre uno stop alla deriva amministrativa che sta deteriorando la città di Alba Adriatica, il tessuto economico, la stabilità civica.
Non è più possibile assistere in silenzio a ciò che sta avvenendo in ordine alla sconsiderata gestione intestata al sindaco Antonietta Casciotti”.
Per Città Viva, dunque, alla luce del parere espresso dalla Regione sul piano di abbattimento dei pini e relativa sostituzione, “viene smontato pezzo per pezzo il cuore della cosiddetta riqualificazione ambientale inserita nel progetto del nuovo lungomare”.

La pineta. Sul tema della rigenerazione della pineta, il gruppo di opposizione è decisamente caustico. “La proposta della giunta Casciotti sul taglio e rigenerazione della pineta, imposta con arroganza di fronte alle perplessità sollevate da gran parte della cittadinanza, ora appare un vero e proprio tentativo di sabotaggio finalizzato a condannare a morte la pineta monumentale della città, eccellenza del territorio costiero teramano.
E ancora, cosa oltremodo grave, risulterebbe persino improvvido l’utilizzo dei fondi europei del progetto LIFE utilizzati in una operazione di rigenerazione di difficile attecchimento, probabilmente costosissima e peraltro neppure compensativa della riduzione dell’area boschiva soggetta al taglio.

Le perizie dei tecnici incaricati dall’Ente allegate al progetto del nuovo lungomare sostenevano esattamente il contrario.
Un giudizio dunque severo, durissimo che arriva dopo mesi di arroganza e di prepotenza perpetuati nel dibattito pubblico contro le giuste considerazioni dei cittadini che per buon senso si opponevano alla disfatta della pineta e rilevavano la deriva ambientale già in atto nella città su diversi versanti.
Persino lo scudo dei pareri scientifici forniti dai tecnici incaricati dunque viene travolto e non può più mettere al riparo una gestione tanto criticabile, sfrontata e oltremodo approssimativa”.
E nella lunga nota, vengono ripercorsi passaggi atti, documenti e prese di posizione dell’amministrazione comunale, che non era ancora in possesso delle varie autorizzazioni necessarie.

Siamo di fronte ad una grande opera di mistificazione e di grave manipolazione dell’opinione pubblica cittadina operata anche a mezzo stampa dal sindaco, dall’assessore all’ambiente e dall’assessore ai lavori pubblici i quali hanno continuato per mesi a dare informazioni false e del tutto infondate alla città di Alba Adriatica”, si legge ancora.

E’ necessaria inoltre una profonda riconsiderazione dei metodi, del confronto col mondo civico e del livello progettuale che al momento non è più chiaro e comprensibile a nessuno.

Inoltre si chiedono le immediate dimissioni del sindaco, dell’assessore all’ambiente e dell’assessore ai lavori pubblici per le gravi carenze mostrate in ambito gestionale ed ancor di più per l’atteggiamento omissivo e gravemente lesivo del diritto all’informazione ed alla trasparenza dovuto alla cittadinanza su temi di pubblico interesse”. E questo dopo aver ricordato, nella stessa nota, una serie di situazioni che avrebbero violato lo stato comunale.

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