“Per ben due volte l’Ente comunale ha provato ad incaricare la ditta di un consigliere di minoranza allo svolgimento di lavori di pubblica utilità attraverso la procedura dell’affidamento diretto.
Un errore grave”, si legge in una nota diffusa dai tre consiglieri di opposizione (Giuliano De Berardinis, Gianfranco Marconi e Ambra Foracappa). La vicenda riguarda la realizzazione di alcuni lavori in un parco pubblico.
“L’affidamento dei lavori ad un consigliere di minoranza (Gabriele Viviani, ndr) non rispetta infatti i profili della legalità, della trasparenza, della compatibilità dei ruoli. Questo caso ha sollevato in seno all’Ente un grave problema sul conflitto di interessi ed anche critiche sul metodo e sull’affidabilità della gestione tecnica delle risorse del Comune”.
Le determine di revoca. Città Viva analizza nel dettaglio i passaggi amministrativi. “L’Ente si è trovato a gestire una vicenda a dir poco imbarazzante”, prosegue la nota. “Infatti nelle due determine di revoca è scritto: “l’affidatario del suddetto incarico si trova nelle condizioni di incompatibilità previste all’art. 63 del TUEL” pertanto in data 21/04/2023 e 28/04/2023 si è dovuto, “in ossequio ai principi di buona amministrazione procedere in autotutela a revocare la determina n. 32/127 reg. gen. del 17/03/2023 e la determina n. 41/170 reg. gen. del 04/04/2023” con le quali erano stati affidati i lavori al suddetto.
In prima battuta abbiamo pensato che l’errore dell’Ente era dovuto o ad una propria disattenzione o perché convinti non fosse più in consiglio comunale visto che il consigliere di minoranza in questi cinque anni è risultato pressoché assente dai lavori del consiglio stesso tanto che in città molti non ricordano la sua elezione”.
Risvolto elettorale. “Purtroppo però, nelle stesse ore in cui veniva approntata la determina”, sottolinea Città Viva, “lo stesso consigliere era impegnato al fianco del sindaco nella campagna elettorale svolta porta a porta.
Allora abbiamo capito che probabilmente anche il senso del pudore era stato travolto.
Ad Alba Adriatica pur di raggiungere un proprio interesse elettorale si violentano ruoli istituzionali, buone prassi amministrative, profili di serietà.
La dovuta attendibilità che la cittadinanza vuole e merita è cosa irraggiungibile.
Ma c’è di più!
Qualcuno incredibilmente si riempie la bocca accusando altre compagini di essere una “accozzaglia” di gente inconciliabile ed inadatta a svolgere il ruolo.
Ma questa volta il Sindaco Casciotti e il consigliere di minoranza hanno veramente battuto tutti scrivendo la pagina più contraddittoria e imbarazzante della politica amministrativa locale.
Questi sarebbero i connotati di serietà, organicità e competenza tanto declamati ?
Totò avrebbe esclamato: “Ma mi faccia il piacere …. !”.