Una stilettata, diretta e motivata, che cade a pochi giorni dal consiglio comunale e dalla scadenza naturale della consiliatura. Francesco D’Ambrosio, consigliere comunale di Alba Futura, parte integrante della maggioranza che non sarà presente all’imminente tornata elettorale, manifesta tutte le proprie perplessità sulla decisione politica ed elettorale, di tre esponenti dell’attuale maggioranza (gli assessori Alessia Ventura e Ambra Foracappa e del presidente dell’assise civica Federica Ciapanna), che si sono candidati con Città Viva.
L’analisi politica. D’Ambrosio, capogruppo di Alba Futura, parla di comportamenti politicamente scorretti, che nella sostanza non hanno poi favorito una continuità politica del progetto “Movimento per Alba”, definito come unico esempio cittadino di centrodestra unito.
“Il risultato ormai noto a tutti”, dice, “è quello di aver distrutto l’unità politica del centrodestra garantita da Tonia Piccioni, favorendo la confluenza dei tre amministratori in un listone ibrido, dove sono rappresentati tutti gli avversari politici di Movimento per Alba. Ovvero ex assessori dall’amministrazione Giovannelli, già avversari in campagna elettorale, e personalità del mondo civico, responsabili di violentissime polemiche contro la linea amministrativa.
E’ questa una vera e propria trasmutazione politica che non ha nulla della serietà e della coerenza di cui questo paese avrebbe veramente bisogno”.
Difetto di comunicazione. D’Ambrosio rimprovera alle tre colleghe di non aver fatto le comunicazioni del caso e i confronti in seno al gruppo di maggioranza: “ è prevalso”, dice ancora, “ solo un istinto di salvezza aperto ad ogni opportunità.
A pochi giorni dalla consultazione elettorale, riteniamo che sia venuta meno ogni ragione di fiducia capace di garantire un’azione amministrativa degna di credibilità.
Siamo convinti oltretutto che i ruoli politici non possano divenire diritti personali tra l’altro anche remunerati, completamente sciolti da principi di confronto e da rapporti di condivisione col gruppo che li ha concessi”. L’invito esplicito (posizione questa espressa anche dal sindaco Piccioni) è quello di riconsegnare le deleghe per gli assessori candidati e le dimissioni del presidente del consiglio comunale.
Richiesta che si lega poi ad una puntualizzazione: ossia decidere come comportarsi, in sede di votazione, in occasione del consiglio comunale di giovedì 24 maggio.