“Il Regolamento del nostro Consiglio Comunale è datato 2001 e quindi andava rivisto e aggiornato. Per questo motivo, circa 8 mesi fa, si è insediata un’apposita Commissione formata da maggioranza e opposizione che ha lavorato con attenzione e condivisione per migliorare questo strumento” ha spiegato il primo cittadino Mario Nugnes. “Personalmente non condivido l’azione del Consigliere Di Giuseppe e questo modo di fare opposizione e, come me, anche il Governatore di Fratelli d’Italia Marco Marsilio che a fine novembre scorso definì questo modo di fare politica “ostruzionismo indecente e irresponsabile, a tratti anche infantile e pagliaccesco. Se le opposizioni pensano di impedire a chi ha vinto le elezioni democraticamente, in un confronto libero e civile, di esercitare il diritto e il dovere di governare se lo devono togliere dalla mente”, un pensiero che non posso che condividere e fare mio. Ritengo infatti che la politica debba essere costruttiva e non ostruttiva, tant’è che quando in Assise sono state portate avanti battaglie importanti, per il bene dei rosetani, la Sala Consiliare era piena di gente, mentre invece in questa sua azione Francesco Di Giuseppe è stato lasciato solo non soltanto dal resto dell’opposizione, ma anche dalla collettività che ne ha capito le mere finalità personalistiche”.
“Nel presentare ben 10.000 emendamenti ostruzionistici Di Giuseppe ha dimostrato ancora una volta quanto fosse critica l’assenza di una norma nel nostro vecchio Regolamento che disciplinasse la proposizione e la trattazione di emendamenti col solo fine ostruzionistico, avvalorando quanto fosse necessario e doveroso il lavoro della Commissione sul nuovo Regolamento” ha sottolineato la Presidente del Consiglio Gabriella Recchiuti. “Lo ha fatto dopo aver partecipato alla Commissione senza mai aver portato il proprio contributo, a differenza degli altri capigruppo che hanno invece partecipato fattivamente ai lavori della stessa. Ci tengo infatti a precisare che, con la nuova regolamentazione, non viene negata la possibilità di fare emendamenti alle delibere di Consiglio, ma solo quegli emendamenti che sono evidentemente ripetitivi e seriali possono essere discussi unitariamente. Non può essere normale infatti poter proporre 10.000 o anche più emendamenti ad un testo di delibera e bloccare di fatto un’Assise col proprio modo di abusare di un diritto!”.
La Recchiuti ha poi sottolineato come il nuovo testo sia sicuramente migliorativo delle prerogative dei consiglieri, prevede più minuti per gli interventi in aula, prevede un Vicepresidente che sia espressione della minoranza, prevede l’istituzione di un question-time che mensilmente permetterà di porre interpellanze ed interrogazioni alla giunta e al sindaco, anche da parte di soggetti della società civile. “Nessun bavaglio quindi alla minoranza, ma la necessità di dotarsi di regole per la gestione razionale delle sedute consiliari e di poter accorpare gli emendamenti seriali” ha concluso la Presidente il suo intervento.
Gli amministratori rosetani hanno inoltre spiegato come istruire e dibattere i 10.000 emendamenti, considerando una media di 5 minuti a emendamento, porterebbe via ben 883 ore complessive di trattazione che, considerando consigli di 12 ore, occuperebbero ben 69,5 giorni di lavoro con un costo complessivo di trascrizioni di 32.916 euro. In più si dovrebbero impegnare, con straordinari, diversi dipendenti per un costo aggiuntivo di 13.333 euro a personale impiegato per completare il Consiglio Comunale.
“L’ostruzionismo in politica ci sta, anche io all’opposizione lo feci, ma presentai emendamenti che avevano l’obiettivo di far ragionare la maggioranza e che avevano contenuti, salvo poi ritirarli quando la maggioranza comprese l’errore che stava facendo. Il suo è invece un tentativo goffo e poco credibile, i suoi 10.000 emendamenti sono privi di contenuti e puntano solo a paralizzare l’attività amministrativa danneggiando la città” spiega il Capogruppo di “Fare per Roseto” Enio Pavone.
“Siamo dinanzi ad una situazione assurda perché il diritto sacrosanto di fare emendamenti si è trasformato in un abuso. Mi rammarica che Di Giuseppe faccia queste cose e mi chiedo come mai non ha invece esternato le sue idee nel corso della Commissione. Temo purtroppo si sia fatto influenzare da qualche “suggeritore occulto” e lui ci è cascato rimediando una brutta figura” dichiara la Capogruppo di “Operazione Turismo” Lorena Mastrilli.
“Con questa azione il Consigliere di FdI punta solo a bloccare la macchina amministrativa, caricando le casse comunali ed i cittadini di costi assurdi che non porteranno alcun beneficio alla collettività ed al dialogo su questo tema. Mai mi sarei aspettato un simile atteggiamento da un Consigliere giovane che dovrebbe avere ben altro modus operandi” chiarisce il Capogruppo di “U.N.D.E.R.” Christian Gabriele Aceto.
“Le riunioni della Commissione sono state un bel momento di incontro e confronto tra maggioranza e opposizione, non comprendo quindi perché Di Giuseppe in quegli appuntamenti non abbia detto nulla, mentre ora si sia sentito di proporre 10.000 emendamenti meramente ostruzionistici. Non comprendo inoltre perché voglia essere ricordato a Roseto come colui che, senza alcun motivo apparente, abbia scelto di perseguire questa battaglia quando il resto della minoranza ha invece lavorato, in maniera costruttiva, per adeguare il nostro Regolamento” chiosa la Capogruppo di “Per Nugnes Sindaco” Simona Di Felice.
A stigmatizzare l’atteggiamento ostruzionistico del Consigliere Di Giuseppe anche Paolo De Nigris, Capogruppo di “Azione” che parla di atteggiamento non costruttivo da parte del rappresentante di Fratelli d’Italia. “Spiace, dopo mesi di confronto costruttivo tra minoranza e maggioranza, vedere questo atteggiamento ostruzionistico che non solo non porta alcun beneficio alla collettività, ma che punta solo a mettere i bastoni tra le ruote alla maggioranza nella sua attività amministrativa e denota a mio avviso l’isolamento del Consigliere rispetto al resto della opposizione. Un’occasione mancata per il Consigliere Di Giuseppe a danno, però, di tutta la comunità rosetana”.
“Una conferenza stampa trasformata in 40 minuti di processo alle intenzioni. Senza possibilità di difesa”, si legge in una nota di Fratelli d’Italia Roseto che prende le difese del capogruppo Francesco Di Giuseppe.
“I costi dell’amministrazione Nugnes continuano a crescere a discapito della collettività”, è questa la prima riflessione della Consigliera Teresa Ginoble in merito al nuovo Regolamento del Consiglio comunale che approderà in aula consiliare nel tardo pomeriggio di venerdì 3 marzo per essere discusso dall’assise civica.
“La prima novità che mi è saltata all’occhio riguarda l’introduzione delle indennità di trasferta in favore dei Consiglieri comunali. A Roseto gli amministratori si sono sempre fatti carico dei costi legati agli spostamenti per motivi istituzionali, mossi da spirito di sacrificio nell’interesse del Comune e della collettività che andavano a rappresentare. D’ora in poi saranno i cittadini a dover sopportare tutte le spese legate alle missioni fuori dal Comune dei Consiglieri. Non credo proprio che questa possa definirsi una svolta per la nostra Città” aggiunge Ginoble.
Dall’esame del novellato Regolamento si evincono molteplici criticità. “Mi limito a sottolineare il fatto che si tratta di un testo confuso, prolisso, impreciso e copiato, senza seguire un criterio logico, dai Regolamenti di altri Comuni italiani. La Presidente del Consiglio ha più volte rimarcato l’inadeguatezza del Regolamento ancora oggi in vigore, richiamando la necessità di un insieme di regole che garantissero lo snellimento del funzionamento del Consiglio. Invito tutti a leggere questo nuovo complesso di norme per capire che si è andati nella direzione opposta, producendo una serie di articoli, 78 a fronte dei precedenti 49, in cui errori, sviste e refusi abbondano e dai quali emerge chiaramente la volontà di limitare il dibattito in aula”, prosegue Ginoble.
“Per motivi vari non ho preso parte agli incontri per lavorare su questo nuovo testo. Inoltre sono dell’idea che quello attuale, in uso da oltre un ventennio, è un valido strumento normativo da non sostituire per intero. Sarebbe stato sufficiente innovare solo alcuni passaggi. Ho quindi presentato degli emendamenti per sottoporre all’attenzione della maggioranza tutti i punti critici che necessitano di una adeguata correzione” conclude Teresa Ginoble.