“La comunicazione di questa mattina relativa ai tre esposti a Procura, Corte dei Conti e Guardia di Finanza da parte di alcuni gruppi consiliari, ampiamente prevista e prevedibile dopo i roboanti annunci della scorsa seduta consigliare, può generare esclusivamente sorriso e serenità d’animo da parte di chi sa bene di avere sempre operato dalla parte e nell’interesse di Teramo e dei nostri concittadini”. A dirlo in un comunicato i capigruppo di maggioranza.
“Da un punto di vista tecnico e di merito, evidentemente, saranno le carte e gli atti portati in approvazione, oltre che il lungo dibattito affrontato nelle settimane passate, a parlare per questa maggioranza e questa amministrazione. Tuttavia, visti i toni scomposti e l’atteggiamento messo in campo da una parte di opposizione, non possiamo esimerci da alcune riflessioni di metodo e di carattere politico. Ancora una volta, neanche dai banchi dell’opposizione alcuni soggetti riescono a trovar pace e compattezza: non vi erano riusciti al momento del voto, non vi riescono ora davanti ad una scelta che va ben oltre l’assise civica. Una minoranza divisa tra chi lavora con serietà (e con critiche propositive e costruttive nei confronti dell’Amministrazione) al servizio dei teramani, e chi è quotidianamente coinvolto in una ricerca affannosa di celare tutti i propri fallimenti politici amministrativi”.
E ancora: Non sfuggirà, infatti, come tali esposti siano stati sottoscritti solo da una parte di Italia Viva, che perde il proprio Capogruppo Flavio Bartolini, cui va tutta la vicinanza di tutta la maggioranza; così come non possiamo non notare le prevedibili assenze di Fratelli d’Italia, Lega e M5S, oltre che del gruppo misto. A loro che già in aula avevano indicato la loro posizione, va il riconoscimento di una serietà ormai dimenticata, di un lavoro propositivo ed onesto intellettualmente al di là di posizioni che certamente in futuro potranno vederci contrapposti. I sottoscrittori di tali esposti non sono altro che gli esecutori teramani di un piano politico che viene da altre partecipate; esponenti locali del piano o meglio del Partito del Ruzzo. Coloro che già hanno dimostrato ampiamente come la loro gestione delle società partecipate sia fallimentare, oltre che salatissima per le tasche dei teramani; coloro che oggi scaricano rabbia e frustrazione di fronte alla capacità di porre la parola fine ad una vicenda, quella della TeAm, che viene da lontano e che sotto la loro gestione, quando erano assessori del Comune di Teramo (alcuni di loro proprio ad Ambiente e Bilancio), aveva conosciuto i tempi più bui. Oggi non riescono a tollerare che qualcuno stia riuscendo laddove loro avevano fallito! Se ne facciano una ragione e, piuttosto, tornino a lavorare per Teramo e i teramani”.