“Partiamo dalla prima grossolanità e approssimazione dei Grillini. Il bando – dichiara il sindaco – è una cosa e la manifestazione di interesse per il conferimento di incarico è un’altra. Bastava andare su internet e i pentastellati avrebbero scoperto che, prevista dalle leggi ed utilizzata da tutte le amministrazioni pubbliche, la manifestazione di interesse è un avviso per favorire la partecipazione e consultazione del maggior numero di professionisti potenzialmente interessati, in nessun modo vincolante per chi lo ha emanato. In questo modo ci si riserva di individuare i soggetti idonei, sulla base della completezza e dei contenuti della documentazione richiesta, ai quali sarà successivamente inviata la lettera d’invito a presentare la propria offerta comunque nel rispetto delle disposizioni contenute nella normativa di riferimento. Il fatto che i Grillini siano a digiuno di leggi e disposizioni preferendo gli slogan ad una seria, e quindi faticosa, attività di ricerca e documentazione, non è un’attenuante ma un’aggravante. Studino, quindi, o si facciano consigliere meglio invece di bighellonare con le parole. E a proposito di parole in libera uscita: usare espressioni come clientelismo e voto di scambio significa esporsi a responsabilità penale”.
L’architetto Di Giambattista interviene invece sul bando del 2011, chiamato in causa dai 5 Stelle. “Fu, direi, per un eccesso di trasparenza e correttezza che venne emanato quel bando, che non era necessario in quanto la somma era sotto la soglia prevista per gli incarichi pubblici. 60 furono le domande di partecipazione e nulla ebbe da eccepire l’AVCP, cioè l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di lavori, servizi e forniture. L’incarico poi non venne conferito solo perché si decise di soprassedere a causa del forte momento di crisi”.
“Insomma – conclude il sindaco Mastromauro- abbiamo l’ennesima prova di come i 5 Stelle domestici amino sprofondare nel populismo, nell’approssimazione e nell’invettiva. Tutti ingredienti che, uniti alla significativa prova di democrazia offerta in occasione delle sindacarie, hanno prodotto alle recenti elezioni quel gran nulla con poco intorno facendo svanire miseramente il loro sogno di protagonismo”.