Castelli, il sindaco De Rosa: “Catarra responsabile della nostra morte”

catarra4Teramo. Duro attacco del sindaco Enzo De Rosa di Castelli al presidente della Provincia Valter Catarra, responsabile, secondo il primo cittadino, della morte del Centro Ceramico di Castelli.

“Insieme ad altri Enti di sinistra ed il Consiglio d’Amministrazione, da questi nominato a vita – spiega De Rosa – ha abbandonato l’aula dove si teneva l’Assemblea del Consorzio del C.C.C. che presentava ai soci, una possibilità più unica che rara, quella di riprendere, dopo anni di inefficienza e di inattività, una china di risalita. Si trattava infatti di inserire nel contesto programmatico del Consorzio un progetto di valenza internazionale “I Borghi dell’Accoglienza” partecipato da sei nazioni d’Europa – Italia, Francia Spagna, Germania, Belgio e Romania – ed il cui capofila è il Comune di Castelli”.
De Rosa, lo scorso 9 Maggio scorso, è stato invitato a Charleroi (Be) dalle Associazioni mondiali de “Les plus beax Villages de la terre” a presentare una relazione sul progetto in questione, il quale è poi stato accettato e supportato dal Presidente italiano, spagnolo, rumeno e tedesco. “Tale progetto – prosegue – doveva essere presentato alla Comunità Europea entro il 15 di Giugno e, a tal proposito, era necessario costituire un Consorzio pubblico che nel caso avevamo ed era proprio il Centro Ceramico Castellano, partecipato da tutti gli Enti sovra comunali provinciali e regionali. Siccome molti di questi Enti avevano espresso l’intenzione a scioglierlo per mancata attività, oggi con questa nuova ed interessante opportunità si poteva rientrare da quella infelice decisione istruendo un nuovo percorso organizzativo che sfociava nella realizzazione di questo progetto che poteva portare sul territorio provinciale circa 50.000.000 di euro”. E prosegue: “Al Presidente Catarra, che aveva già approvato una Delibera di Consiglio Provinciale in cui si chiedeva la liquidazione del Consorzio, si era chiesto poco, ed in particolare di garantire il numero legale con la sola presenza, pur astenendosi da tutte le votazioni. Quindi una situazione giuridica che lo tutelava completamente. Il Presidente, mi diede la sua parola assicurandomi che avrebbe fatto in quel modo. Ma poi, come vi ho sopradetto, ha fatto di fare al suo Delegato tutt’altro, con l’abbandono dell’aula, infischiandosene della morte del progetto sopra accennato, del Consorzio C.C.C., del male procurato al paese di Castelli e dell’interesse della collettività che avrebbe potuto beneficiare di enormi provvidenze”.

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