Teramo. Gli scontri tra ultrà a Roma sono, ovviamente, ancora argomento del giorno. Non a caso “La Repubblica” ha pubblicato oggi un articolo in cui si fa una panoramica dei “padroni” delle curve in Italia, inserendo tra loro anche Davide Rosci e definendo la curva del Teramo “la più a sinistra d’Italia”.
La risposta di Rosci, agli arresti domiciliari perché deve scontare sei anni per l’assalto al blindato dei carabinieri di tre anni fa, non si è fatta attendere.
Il leader degli Antifà teramani e candidato per Maurizio Acerbo in Regione si chiede come si possa “definire la curva del Teramo è la più rossa d’Italia se è noto a tutti che è totalmente apolitica? Da dove arriva questa notizia? Forse da chi cerca di mischiare il mio attivismo politico con la passione per la gradinata che ho da sempre. Nella curva est del Teramo – afferma Rosci – non è stato mai esposto un vessillo politico di nessun genere, non sono mai stati cantati slogan politici, né di destra né di sinistra, ed è da sempre una prerogativa degli ultras del Teramo quella di lasciare fuori la politica dagli stadi, perché ritenuta un male assoluto. Che io sia comunista è poi una cosa che non nulla a che fare con la curva visto che non la facciamo entrare ed inoltre di cosa sarei padrone? Su quanto accaduto a Roma sabato scorso non c’è dubbio che sia stato un fatto grave da condannare, ma non si viene a capo del problema con la sola repressione. Così facendo si creano ulteriori conflitti tra polizia e ultras, mentre chi ci governa e chi lucra sul pallone sta seduto a casa contando i soldi delle pay- tv. Sperando che si apra una discussione seria, auguro a Ciro una pronta guarigione e mando a sua madre i miei complimenti per essere riuscita con una sola parola ad esprimere il significato più profondo della parola perdono”.