“C’erano una volta una legge del 1956 ed una del 1975 – racconta il M5S in una nota – che dicevano chiaro chiaro che dal 30° giorno antecedente quello della votazione, le affissioni di propaganda elettorale debbono essere effettuate solo negli appositi spazi assegnati dal Comune. In realtà quelle due leggi sono ancora pienamente vigenti e lo sono state per tutti questi anni, solo che i partiti se ne sono dimenticati, poverini, e nessuno si è premurato di fargli ritornare la memoria. Almeno fino ad oggi, quando, nel corso di una riunione tenuta presso le Prefettura di Teramo alla presenza di tutte le forze in competizione, il Movimento 5 Stelle ha chiesto che, anche nella nostra città, venga rispettata la legge. Apriti cielo: proteste, strepiti, sconcerto presto scemati in un cupo silenzio di fronte all’evidenza della norma. E così da domani Teramo tornerà ad essere una città normale: i passanti diranno addio senza rimpianti ai cartelloni dei soliti volti dei soliti noti preparandosi ad accompagnarli definitivamente alla porta, questa volta in carne ed ossa, il 25 maggio. Gli appendini si dedicheranno a lavori più edificanti. I cittadini risparmieranno i denari che i partiti non potranno più sperperare in cartelli e cartelloni”.