Teramo. La Asl di Teramo annulla, per autotutela, una delibera con la quale era stato previsto un accordo quadro con l’Università de L’Aquila.
Tale accordo era stato impugnato al Tar da parte degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri della Provincia di Teramo, che, dopo aver evidenziato alla ASL l’illegittimità di un accordo che, come confermato da un comunicato stampa della Aal stessa, era relativo alla “disponibilità di avere la collaborazione di docenti del Dipartimento perché, quando ha la necessità di tecnici cui assegnare la responsabilità di gare d’appalto, come tutte le pubbliche amministrazioni, per legge la Asl di Teramo deve rivolgersi a quelli della Pubblica amministrazione.” Il comunicato, nel confutare le segnalazioni degli ordini professionali specificava anche che “In questo caso alla Asl di Teramo servono “tecnici” che compongano le Commissioni giudicatrici di progetti e lavori.”
L’Ordine degli Architetti di Teramo, nel prendere atto che finalmente, a due anni dall’impugnazione dell’atto, la ASL si è accorta del madornale errore di valutazione, forse anche grazie al cambiamento al vertice dell’Azienda, deve purtroppo evidenziare come ci sia stato bisogno di un ricorso al Tar per evidenziare il mancato rispetto delle procedure di legge, ricorso che ha avuto costi, sia economici che di tempo, che ricadono comunque sulla collettività.
“Si spera che la Asl”, si legge in una nota, ” alla quale sempre l’Ordine ha ultimamente evidenziato l’illegittimità dell’esclusione di Architetti da un concorso riservato a laureati in Ingegneria Civile, stante l’equipollenza, in caso di pubblici concorsi, delle lauree in Architettura e in Ingegneria Civile, senza ancora ricevere alcun riscontro, abbia intrapreso un nuovo percorso amministrativo teso ad una più ampia collaborazione con il tessuto sociale e lavorativo provinciale, e che vengano individuati, all’interno dell’Azienda, i responsabili di scelte amministrative errate che, oltre a rallentare l’azione amministrativa, rappresentano un danno per l’intera collettività”.