Presente tutto il gotha del Partito Democratico locale e non, compreso il candidato presidente della Regione Luciano D’Alfonso, arrivato però in un secondo momento. Mastromauro ha presentato il programma per “il secondo tragitto verso il 2020”, ma prima si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. Dito punto contro Il Cittadino Governante e il suo “leader Franco Arboretti. Come può chiedere il cambiamento – si domanda Mastromauro – chi è in politica da quarant’anni e si appresta a candidarsi sindaco per la terza volta”. Una stoccata all’ex sindaco di Giulianova e al vecchio PCI: “le ultime amministrazioni in città hanno dovuto mettere le pezze ai tanti problemi che ci ha lasciato Arboretti. A partire dal PRG del 1994 che ha permesso la realizzazione di Palazzo Gavioli e le costruzioni sotto la collina in Piazza della Chiesa. Ma soprattuto il passaggio a livello di via Nazario Sauro (ndr, a pochi passi della sede elettorale) che ha offuscato il cannocchiale visivo dal Belvedere al porto di Giulianova”.
Parole dure anche al centrodestra che “ha amministrato la Provincia, la Regione e le principali città della zona senza far nulla per Giulianova. Il centrodestra locale è rimasto in silenzio mentre in 5 anni la Regione ha spezzettato l’ospedale di Giulianova, non ha completato la Teramo-Mare e dopo l’alluvione di 3 anni fa ha regalato solo promesse sulla messa in sicurezza degli argini del Tordino e del Salinello”.
Il candidato sindaco uscente ha anche invitato tutti all’incontro del 15 aprile con il Comitato in difesa dell’ospedale cittadino e il candidato presidente D’Alfonso e, prima di presentare le linee programmatiche per il secondo mandato, ha spezzato una lancia in favore della Piccola Opera Charitas: “hanno ostacolato l’attività di uno centro unico in Italia che Padre Serafino, un vero e proprio santo, ha donato alla nostra città e alla nostra regione. Ma che sensibilità hanno questi politici di centrodestra?”
La presentazione si è conclusa con l’intervento di Luciano D’Alfonso giunto a Giulianova per sostenere Mastromauro. Il candidato sindaco uscente è già pronto per il prossimo viaggio verso il 2020 con “la stessa coalizione di 5 anni fa che si allargata non per interessi ma – conclude Mastromauro – per convergenze programmatiche, per il bene di Giulianova”.
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