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Rifiuti e occupazione: ecco il piano di rilancio del Cirsu

Giulianova. Un piano di rilancio del polo tecnologico del Cirsu con riassorbimento graduale dei 53 operai ex Sogesa che a fine anno perderanno la Cassa Integrazione. E’ stato presentato nel corso di una conferenza stampa dal presidente del Consiglio di Amministrazione di Aia (Abruzzo Igiene Ambientale), Alessandro Di Francesco,

la società appartenente al gruppo Deco che vanta un credito di 2milioni e mezzo nei confronti dello stesso consorzio intercomunale per i rifiuti solidi urbani. Aia è pronta a rinunciare ai propri crediti, purché gli venga data la possibilità di portare avanti un piano di sviluppo a Grasciano in materia di raccolta, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti. Un investimento da 5milioni di euro che prevede la gestione totale del polo tecnologico di Grasciano per i prossimi 15 anni. Questa al momento la strada per evitare il fallimento di Cirsu. Il 12 novembre scorso dinanzi al giudice della sezione fallimentare del Tribunale di Teramo, Flavio Conciatori, c’è stata l’udienza prefallimentare. Cirsu in questi ultimi anni ha accumulato nei confronti di fornitori debiti per 8milioni di euro. In caso di fallimento e di condanna, gli amministratori a vario titolo, sia i membri del CdA, sia i sindaci rappresentanti dei Comuni consorziati, saranno costretti a risarcire in solido e in proprio. Ma Aia ha manifestato la volontà di rinunciare al proprio credito e, anzi, di avviare il progetto di ripresa delle attività nella struttura di Grasciano. Nell’udienza prefallimentare è emersa la volontà di trovare una soluzione bonaria che Aia ha immediatamente prospettato, comunicando le proprie intenzioni al Cirsu con lettera raccomandata. Martedì prossimo ci sarà la nuova udienza dinanzi al giudice delegato. Se il legale rappresentante di Cirsu e i Sindaci degli Enti consorziati dovessero rinunciare alla proposta di Aia, e in mancanza di una soluzione alternativa, il giudice avvierà tutte le procedure che porteranno al fallimento. Il consorzio perderebbe tutti i diritti previsti dalla normativa regionale in materia di gestione dei rifiuti e di conseguenza il polo tecnologico di Grasciano si trasformerebbe in una cattedrale nel deserto senza alcuna possibilità di futuri utilizzi. “A quel punto noi andremo avanti con la nostra richiesta di risarcimento danni e di recupero dei crediti”, ha spiegato il presidente del Cda di Abruzzo Igiene Ambientale, Di Francesco, “la nostra proposta c’è ed è agli atti. Inoltre prevede la partnership di aziende teramane che volessero unire le loro forze per portare avanti il nostro progetto. Se qualcuno ha intenzione di impedire che questo nostro programma si realizzi, ci dovranno dire perché e assumersi le responsabilità dinanzi ai lavoratori che finora sono stati vittime dei giochi politici”. Sulla proposta di Aia hanno espresso un giudizio positivo gli ex operai Sogesa che hanno assistito alla conferenza stampa e che martedì saranno in tribunale per sostenere il piano di Abruzzo Igiene Ambientale.