la società appartenente al gruppo Deco che vanta un credito di 2milioni e mezzo nei confronti dello stesso consorzio intercomunale per i rifiuti solidi urbani. Aia è pronta a rinunciare ai propri crediti, purché gli venga data la possibilità di portare avanti un piano di sviluppo a Grasciano in materia di raccolta, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti. Un investimento da 5milioni di euro che prevede la gestione totale del polo tecnologico di Grasciano per i prossimi 15 anni. Questa al momento la strada per evitare il fallimento di Cirsu. Il 12 novembre scorso dinanzi al giudice della sezione fallimentare del Tribunale di Teramo, Flavio Conciatori, c’è stata l’udienza prefallimentare. Cirsu in questi ultimi anni ha accumulato nei confronti di fornitori debiti per 8milioni di euro. In caso di fallimento e di condanna, gli amministratori a vario titolo, sia i membri del CdA, sia i sindaci rappresentanti dei Comuni consorziati, saranno costretti a risarcire in solido e in proprio. Ma Aia ha manifestato la volontà di rinunciare al proprio credito e, anzi, di avviare il progetto di ripresa delle attività nella struttura di Grasciano. Nell’udienza prefallimentare è emersa la volontà di trovare una soluzione bonaria che Aia ha immediatamente prospettato, comunicando le proprie intenzioni al Cirsu con lettera raccomandata. Martedì prossimo ci sarà la nuova udienza dinanzi al giudice delegato. Se il legale rappresentante di Cirsu e i Sindaci degli Enti consorziati dovessero rinunciare alla proposta di Aia, e in mancanza di una soluzione alternativa, il giudice avvierà tutte le procedure che porteranno al fallimento. Il consorzio perderebbe tutti i diritti previsti dalla normativa regionale in materia di gestione dei rifiuti e di conseguenza il polo