La denuncia arriva da Walter Squeo, rappresentante di Federpesca e Cogevo che ribadisce: “effettivamente questo silenzio stampa, a seguito della ingiustificata nomina politica di Antonio Vignola, di cui non sappiamo niente a riguardo, se non che riveste il ruolo di segretario del PD di Pineto, ci fa pensare che sia l’attuale CdA dell’AMP, che la decaduta Giunta Monticelli, abbiano qualcosa da nascondere, o comunque ci lasciano pensare che l’attuale assetto del Consiglio d’Amministrazione dell’AMP non sia altro che una leva politica per catturare voti nel bacino delle Terre del Cerrano, attraverso la fornitura di incarichi e di servizi a professionisti a ditte e studi professionali del territorio, i quali possono aiutare le eventuali fazioni politiche interessate a portare delle notevoli fette di elettorato ai nominati di turno. Infatti, sembra che i bilanci previsionali dell’AMP siano verginosamente saliti dal 2011 ad oggi, quasi raddoppiati, si cela forse dietro questa moltiplicazione di pani e di pesci una forma di project financing della prossima campagna elettorale regionale ‘sotto mentite spoglie’, peraltro pagata dai contribuenti, nel nome intoccabile dell’ambiente?”
“Noi della Cogevo che di pesce ce ne intendiamo, dato che siamo pescatori, siamo legati – aggiunge Squeo – ad un mero rapporto vitale con il mare e con l’ambiente, in quanto se il mare sta male, noi non possiamo lavorare e dobbiamo chiudere i battenti. Le recenti vicissitudini legate all’inquinamento dei corsi d’acqua che attraversano il territorio di Pineto, ci hanno definitivamente fatto maturare il senso di disgusto che proviamo verso degli atteggiamenti ipocriti nei confronti dell’ambiente, del mare e della filiera pesca e delle generazioni future, da parte del CdA.dell’AMP Cerrano (naturale proseguimento della decaduta Giunta Monticelli). Chiediamo che l’AMP cambi radicalmente il suo assetto, tornandosi ad occupare di cio’ per cui viene sostenuta finanziariamente sia dal Ministero dell’Ambiente che dall’Unione Europea, ovvero della qualità delle acque, della tutela dell’ambiente e della sostenibilità delle attività economiche legate alla filiera mare, dell’integrazione dei servizi di monitoraggio attraverso personale qualificato accademicamente e non attraverso mini corsi di formazione a pagamento, a nostro avviso utili solo a illudere giovani, trovando puntualmente il presupposto per spillare loro l’obolo a beneficio del carrozzone”.
I pescatori pretendondo “che un ente di fondamentale importanza ambientale, strategica ed economica come l’AMP non sia, come secondo noi lo èadesso, uno strumento di leva elettorale, in grado di rompersi facilmente a causa della mancanza di competenze e di serietà, con ripercussioni di immagine su tutta la comunità, ma divenga un riferimento istituzionale in grado di migliorare veramente la qualità delle comunità delle Terre del Cerrano attraverso competenze obiettive, esperienza e soprattutto coerenza”.