Atri. Gabriele Astolfi cambia ancora: dopo lo statuto comunale, ora tocca al Regolamento di contabilità. E, intanto, il bilancio tarda ad essere approvato, nonostante il termine ultimo del 30 novembre.
Di fronte all’ennesimo ‘colpo’ della giunta ducale, si scatena la reazione del gruppo consiliare del Pd, secondo cui “è inammissibile che le carenze e i problemi della maggioranza siano sistematicamente risolti attraverso l’escamotage della modifica dei Regolamenti”.
Tutto ha origine dalla mancata presentazione del bilancio che doveva essere approvato, secondo i termini di legge, entro il 30 novembre.
“Non è colpa delle direttive del governo centrale come vuole farci credere il sindaco” denuncia il capogruppo Pd Chiara Di Nardo Di Maio. “Qui c’è in gioco la piena e diretta responsabilità di tutte la giunta che, a causa di una gestione delle risorse non fondata sulla previsione ma condotta sull’urgenza e sui debiti fuori bilancio, non sa come fare quadrare i conti. La modifica degli articoli 17 e 19 del Regolamento di contabilità prevede la riduzione da quindici a dieci giorni del termine di deposito del bilancio e la riduzione da cinque a tre giorni del termine per la presentazione degli emendamenti. Tale modifica nei termini prospettati appare una chiara e grave violazione delle prerogative, delle competenze e del ruolo del consiglio comunale impedendo di fatto al consiglio stesso di poter adempiere alla fondamentale funzione di indirizzo politico”.
Ma la chiusura e l’indifferenza della maggioranza alle proposte della minoranza non si ferma qui, ma si è manifestata anche a proposito della Tares, “che comporterà” spiega ancora Di Nardo Di Maio “un aumento generalizzato della pressione fiscale soprattutto tra le fasce più vulnerabili: famiglie numerose e attività commerciali. Al fine di tutelare le già critiche condizioni dei cittadini atriani abbiamo chiesto, invano, di valutare la possibilità di rimanere in Tarsu, uno sforzo del Comune per non aumentare le tasse e non aggravare la già drammatica situazione economica dei contribuenti. Speravo che la sensibilità e soprattutto l’impegno economico dimostrati nei confronti degli imprenditori fossero le linee guida anche per la politica nei confronti dei comuni cittadini. La giunta ha scelto di aumentare le tasse per sanare il deficit delle sue casse facendo ricadere il peso della crisi sulle fasce più deboli. Perché l’amministrazione non ha avuto lo stesso atteggiamento austero anche con la ditta My House che ha in appalto la costruzione della palazzina dov’era l’ex cinema? Se il Comune è riuscito a trovare le risorse per coprire i 258.000 euro non incassati a causa della crisi del settore, perché non ha trovato i fondi anche per evitare l’aumento delle tasse degli atriani?”.