Lanciano. A Lanciano sabato 30 novembre alle 17.00 avrà luogo presso la Sala Convegni dell’Agenzia per la Promozione Culturale in via dei Frentani 30, il convegno dal titolo “L’informazione per sconfiggere l’Aids. Una lezione per la società”. L’incontro è organizzato dall’Arcigay “Sylvia Rivera” di Chieti, in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, celebrata il 1° dicembre di ogni anno e che ha avuto origine al Summit mondiale dei ministri della sanità sui programmi per la prevenzione dell’Aids del 1988, ed è stata in seguito adottata da governi, organizzazioni internazionali ed associazioni di tutto il mondo.
Interverranno al convegno Maria Pina Sciotti, responsabile Uo Malattie Infettive Po Vasto – Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Simona Antonelli, Dirigente Medico Uo Malattie Infettive Po Vasto – Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Alice Marchegiano, Biologa – Volontaria Croce Rossa, Lanciano e Maria Concetta Iezzi, Infermiera – Volontaria Croce Rossa, Lanciano. Modererà Claudio Minetti, presidente Arcigay Chieti. L’Arcigay Chieti opera nella provincia di Chieti dal 2009 e nel capoluogo da maggio 2012, e si occupa, tra le altre cose, di fornire servizi di supporto esistenziale, di promozione della salute relativamente alle malattie sessualmente trasmissibili e di informazione alla popolazione sui temi della sessualità responsabile, consapevole e informata. L’incontro è aperto alla cittadinanza e in particolare ai giovani e agli studenti, che rappresentano la categoria probabilmente più esposta al rischio di contrarre per via sessuale l’infezione da Hiv, comunemente chiamata Aids. L’informazione sulla prevenzione è di recente diminuita notevolmente: le campagne informative sono sempre più rare; al momento cure definitive della malattia non esistono – sebbene studi promettenti facciano sperare in un vaccino futuro – e dunque la prevenzione rappresenta l’arma principale per sconfiggerla ed evitare che il contagio possa ulteriormente diffondersi. Negli ultimi anni il numero dei sieropositivi mostra, almeno in Italia, una leggera flessione, tuttavia sono sempre più gli individui che non sanno di essere contagiati, e questo comporta conseguenze gravi a lungo termine, dal momento che la malattia potrebbe in futuro ulteriormente diffondersi. Se da un lato la disponibilità di nuovi farmaci – pur con i pesanti effetti collaterali che provocano – consente di ottenere discreti risultati in termini di sopravvivenza e qualità di vita, dall’altro rappresenta un fattore che ha fatto pericolosamente abbassare la guardia sui rischi della malattia e sulla sua gravità, che resta purtroppo elevata. Dunque oggi più che mai l’Aids va sconfitta con la ricerca, ma soprattutto va affrontata con l’informazione consapevole rivolta soprattutto alle nuove generazioni, rendendoli consci che una sessualità responsabile è il primo strumento per la propria e l’altrui salute, e che l’uso profilattico dovrebbe essere ormai un presidio imprescindibile.