Teramo. Dopo l’attacco di Città di Virtù, è il Pd a piazzare l’affondo sulla Team. Alberto Melarangelo, Manola Di Pasquale e Mirko De Berardinis non sono andati per il sottile questa mattina nel puntare il dito contro l’amministrazione comunale, attaccando la giunta Brucchi anche per aver azzerato i fondi a favore della cultura.
“D’ora in avanti presenteremo una serie di bilanci per analizzare quello che ha fatto questa amministrazione comunale – ha spiegato Manola Di Pasquale – Partiamo dalla Team: quattro anni fa questa amministrazione voleva ristrutturare il sistema della raccolta dei rifiuti. E’ diventato invece l’emblema del loro fallimento. Si è deciso di passare alla Tia per gravare meno sulle famiglie, ma in realtà non si sono né ridotti i costi, né si è aumentato il livello di raccolta differenziata. Questa amministrazione dice di aver garantito nuovi posti di lavoro con la Team e noi non vogliamo buttare in mezzo alla strada nessuno. E’ impensabile però che ci sia un dipendente amministrativo ogni cinque operai e, soprattutto, se ci sono nuovi posti di lavoro, è merito dei cittadini teramani che pagano la Tia e di conseguenza gli stipendi dei dipendenti”. E continua: “Ci sarà un aumento della Tia dell’8% – illustra la Di Pasquale – Come si fa a far pagare 200 euro a cittadino per costi che non competono l’attività di smaltimento dei rifiuti, ma tutto ciò che c’è intorno? Vogliamo parlare poi dei costi della pulizia delle strade? C’è un 80% in più da pagare, ma non mi sembra che le nostre strade risplendano”. A piazzare l’affondo sulla cultura è invece Alberto Melarangelo: “A parte qualche mostra, in questi quattro anni si è fatto ben poco per la cultura. Manca un programma politico culturale e di conseguenza, da quello che ne sappiamo, nel bilancio di previsione alla voce fondi per la cultura ci sarà uno zero. E’ molto preoccupante e credo che sia un esempio unico in Italia – prosegue il segretario dell’Unione Comunale del Pd – Noi voteremo no all’approvazione del prossimo bilancio”. Conclude Manola Di Pasquale: “Tra l’altro basta osservare cosa accade a livello regionale a proposito di cultura”, dice riferendosi agli arresti domiciliari per l’assessore Luigi De Fanis e le sue recenti dimissioni.