Teramo. “Prendiamo atto di alcune aperture rispetto all’ultima volta e del Piano industriale che ci è stato sottoposto: certamente un fatto nuovo” così il presidente Valter Catarra al termine di un lungo pomeriggio di trattativa al tavolo delle relazioni industriali dove si sono ritrovati i rappresentanti della Martelli lavanderie industriali di Ancarano, i sindacati e tutti gli operai dello stabilimento: circa 120 ai quali sta per scadere la cassa integrazione guadagni.
Hanno partecipato all’incontro l’assessore al Lavoro, Eva Guardiani – che in queste settimane ha seguito da vicino la vertenza – il sindaco di Ancarano Pierangelo Panichi e il consigliere regionale Emiliano Di Matteo.L’azienda ha illustrato, pur non sminuendo le gravi difficoltà del comparto manifatturiero e sottolineando che “è il mercato a tracciare le linee” un “piano industriale già presentato agli istituti finanziatori e un nuovo progetto, tutto basato sul made in italy, per aumentare i volumi di produzione in tutti gli stabilimenti del gruppo”. Il Piano potrebbe garantire il reimpiego di alcune unità con un “impegno finanziario diretto della proprietà a testimoniare la volontà di proseguire nell’attività industriale”.I sindacati hanno ribadito le loro preoccupazioni “derivanti dalla prolungata inattività e dal timore che ciò possa preludere ad un esito traumatico per le maestranze” e si sono riservate ogni valutazione sul Piano dopo “un più approfondito esame”.Il presidente Catarra ha quindi fissato la data per un nuovo incontro: le parti torneranno a riunirsi il prossimo 21 maggio, alle 15.30, in Provincia.Per la Martelli erano presenti Elisa Martelli, Endri Tronchin, Stefano Barucci e Emidio Liberati assistiti dal consulente Luciano lattanzi e dal vicedirettore di Confindustria, Luciano de Remigis. Per i sindacati, oltre alla RSU aziendale, c’erano Emanuela Loretone della Cgil; Serafino Masci e Giampiero Daniele della Cisl e Emidio Angelini della Uil.