Pescara, L’amaretto si beve l’Aurum: 24 dipendenti a rischio. Scatta la protesta

aurum_manifestoCittà Sant’Angelo. L’Aurum chiude i battenti e trasloca a Saronno, ma dei 24 dipendenti della storica distilleria tanto cara a D’Annunzio non si conosce il destino. Scattato lo stato d’agitazione: venerdì la protesta sbarca in prefettura.

Fu D’Annunzio, il Vate in persone, a coniare il nome del liquore simbolo di Pescara. La vena aurifera di quel nome e di quel marchio, però, è prossima ad esaurirsi. Se nella pineta pescarese l’ex distilleria storica è divenuta una perla architettonica, il più moderno stabilimento di Marina di Città Sant’Angelo si appresta a chiudere i battenti.

L’Aurum si sposta a Saronno, città dell’amaretto e dell’Illva, colosso degli alcolici che detiene il marchio del celebre amaro alle mandorle e della vodka Artic. La crisi colpisce ancora e l’azienda accentra i vari centri produttivi per risparmiare. Ma dei 24 dipendenti della fabbrica angolana, cosa ne sarà?

Il 21 giugno inizieranno le fasi di smantellamento delle linee produttive, ma operai e chimici non hanno avuto ancora alcuna comunicazione riguardo ad eventuali trasferimenti, cassa integrazioni o licenziamenti. Ecco perchè, da fine aprile, è scattato lo stato di agitazione aziendale e maestranze e sindacali si sono rivolti al Prefetto D’Antuono per avere contatti con i dirigenti dell’Illva.

Venerdì mattina ci sarà l’incontro in prefettura, ma per far sentir ancor più forte le proprie ragioni i lavoratori dell’Aurum terranno un picchetto di protesta in piazza Italia.

Impostazioni privacy