Teramo, chiudono le Officine Indipendenti Lettera aperta al centro sinistra

officine_indipendenti_ferrettiTeramo. Il circolo culturale L’Officina, in corso Porta Romana a Teramo, sta chiudendo. Comincia così la lettera aperta che il Collettivo delle Officine Indipendenti ha voluto scrivere e indirizzare al centro sinistra.

Un duro atto d’accusa contro chi, a loro dire, con i valori della sinistra, quelli fondanti e facenti parte del “bagaglio” storico e culturale, hanno poco a che fare.

 

LA LETTERA.

In tre anni d’esistenza, abbiamo ricevuto le peggiori intimidazioni e centinaia di controlli con esito negativo da parte di Carabinieri, Polizia, Vigili Urbani, Guardia di Finanza, Asl. Abbiamo ricevuto letame sulla porta d’ingresso, denunce archiviate, aggressioni fisiche, danneggiamento dell’auto di un socio, calunnie sul noto giornale locale. Nessun uomo pubblico presunto di sinistra o presunto artigiano dei giovani e dei deboli ci ha difeso.

Ma non abbiamo mai smesso di credere che la città di Teramo meritasse d’essere più d’un deserto, che i giovani della provincia teramana potessero avere uno spazio dove incontrarsi, discutere, assistere a mostre, spettacoli teatrali, reading, presentazioni di libri e fumetti, concerti di musica indipendente, jam sessions, degustazioni, iniziative culturali in generale.

E’ per questo che circa 700 individui si sono iscritti alla nostra associazione. Per fondere cultura, socialità e politica. La politica.

Questo centro sinistra che esce oggi cone unico sconfitto dalle ultime elezioni non è la nave che trasporta questa nazione verso il progresso, è la zattera che imbarca solo gli austeri dirigenti di partito verso la propria carriera.

Vorremmo spiegare a questa classe di dirigenti distrutti dal grillismo e dal berlusconismo cosa intendiamo noi per politica e per farlo non useremo le parole d’un Fassino o d’un Ferrero qualsiasi.

“Esci partito dalle tue stanze” riprendeva da Majakowski Peppino Impastato, prima d’esser ucciso dalla mafia, “torna amico dei ragazzi di strada”.

Voi avete rinchiuso la politica in un linguaggio d’élite, l’avete rinchiuso nelle stanze grigie e vuote delle vostre sezioni, in cui proclamate di voler cambiare solo un po’. Mentre Grillo riempiva la Piazza del Lavoro, San Giovanni a Roma, Bersani si nascondeva in un cinema.

Ma voi li ascoltate questi ragazzi che per tre anni abbiamo ospitato, li ascoltate lamentare il non avere un lavorto, di avercelo precario e sfruttato, li ascoltate lamentare la tragedia del non riuscire nemmeno a immaginarsi un futuro?

Dovrebbero giorno e notte chiamarvi dalle stanze dei call center dove in massa trascorrono le giornate a telefonare, in uno clima di nazismo aziendale, li ascoltereste? O li denuncereste per stalking?

Mentre noi senza un finanziamento pubblico raccoglievamo i soldi per rinnovare il permesso di soggiorno ad un lavoratore migrante, voi prenotavate il grande albergo per il vostro comizio.

Mentre noi portavamo pacifisti israeliani e palestinesi per discutere di Medio Oriente, Voi spartivate poltrone col Pdl.

Mentre noi raccoglievamo fondi per il centro bambini malnutriti del Burundi con l’Ong DallaParteDegliUltimi, Voi aprivate all’austerità di Monti, della borsa, della grande finanza.

Avete cacciato i giovani dalle vostre stanze e vi siete tenuti solo quei due tre che obbedivano, vi siete tenuti mostri che a vent’anni sembrano Andreotti.

Avete scelto, come sempre, la sicurezza e la disciplina della mediocrità.

E avete perso storicamente e per sempre. Nel momento in cui più il Paese gridava rivolta e cambiamento, non ha scelto voi.

Perchè Voi non siete il cambiamento.

E ora che dovrete governare con Berlusconi o con un movimento nato da un’anzienda pubblicitaria, migliore del suo capo, non sapete nemmeno fare autocritica e farvi da parte.

Dopo centinaia d’iniziative e dopo aver conosciuto centinaia di ragazzi e ragazze, di adulti e bambini, noi possiamo solo ringraziare questa parte di città, perchè è già in atto il nostro nuovo inizio, Voi potete solo chiedere scusa.

Vergognatevi. Questo laboratorio sociale, culturale e politico ARCI sta chiudendo.

E Voi non avete mai avuto il coraggio di entrarci.

Il Collettivo dell’Officine Indipendenti

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