Colonnella. “Flajani, o chi c’è dietro a lui e alle sue affermazioni, farebbe meglio ad informarsi bene, a conoscere i fatti e soprattutto a saperli interpretare oppure rischierà sempre, come ha fatto ora, di dire sciocchezze e di fare brutte figure”.
Così rispondeva Augusto Di Stanislao, qualche mese fa agli interrogativi posti da Stefano Flajani sulla nascita della Banca del Credito cooperativo della Val Vibrata. Ora lo stesso Flajani (referente regionale di Alba Dorata) torna a sollevare il tema. ” Voci ci corridoio”, spiega, “riferiscono che il “comitato promotore” della BCC ha scritto a coloro i quali hanno ancora quote versate, che la BCC non si farà, e le quote saranno restituite decurtate del 60% per sostenere le spese esborsate fino ad oggi. Sarà vero? Perché, se fosse vera, tale decurtazione non sarebbe a norma del programma pubblico di sottoscrizione. In detto programma veniva stabilito che le somme versate dai sottoscrittori avrebbero dovuto rimanere indisponibili sino al perfezionamento della BCC. In caso contrario dette somme sarebbero state restituite “tempestivamente” ai sottoscrittori, al netto delle spese del conto. Gli oneri relativi al Comitato sono stati pagati, una tantum, nella misura del 5% della quota versata. Bene hanno fatto le persone che hanno richiesto prima le proprie quote. Quote restituite per l’intero. Altra anomalia è la banca depositaria delle quote. A mia conoscenza, quando si promuove una BCC, le quote devono essere versate presso una BCC operante. Nel caso della BCC Val Vibrata così non è stato”.