Giulianova. “L’avevamo detto (con osservazioni, emendamenti, riflessioni in consiglio comunale): la Variante al Prg è sbagliata nei contenuti e nelle procedure. L’amministrazione comunale ha voluto tirar diritto ed è stata sanzionata. I fatti, quindi, ci hanno dato ragione. E così, prima la Giunta ha dovuto effettuare la VAS (dopo aver bocciato nel 2009 la nostra osservazione che la proponeva) ed ora deve incassare questo clamoroso stop della SUP che corregge d’autorità la Variante eliminando ampiamente l’eccessivo consumo di territorio, lo scempio della campagna e della collina nord ed altro ancora”. Così commenta il Cittadino Governante l’ultimo e definitivo passaggio in consiglio comunale della Variante al Prg.
Secondo l’associazione culturale giuliese a causa della non conformità della Variante al Piano Territoriale Provinciale, l’amministrazione ha dovuto rispettare le seguenti prescrizioni:
Lo stralcio di ben 601.995 mq. di territorio degli 857.000 su cui era stata prevista nuova edificabilità residenziale e produttiva (aggiuntiva rispetto alla enorme quantità ancora prevista dal PRG vigente). Ridurre, quindi, del 70,2% il consumo di territorio.
I crinali di Via Colledoro e Via Amendola devono rimanere liberi dalle costruzioni;
Per la collina nord va definito un nuovo Piano Attuativo rispettoso del paesaggio;
Vanno eliminate le due nuove zone residenziali in campagna (Via Colledoro di 55.000 mq. e Via Cupa di 60.000 mq.);
Devono essere salvaguardate (non alienate) le aree ottenute in cessione gratuita dal Comune per verde e impianti sportivi pubblici.
Vanno tolti 51.054 mq. di edificabilità residenziale (circa 600 alloggi) e 258.423 mq. di edificabilità in ambito produttivo, cioè il 57,9% di superfici edificabili totali.
Per il Cittadino Governate “la città, pertanto, in termini di assetto urbanistico può tirare un sospiro di sollievo perché la Variante causerà meno danni di quelli che ci sarebbero stati se un ente sovracomunale non avesse fatto valere, finalmente, i principi del buon governo del territorio ed il rispetto delle norme che lo tutelano, da noi auspicati sin dall’inizio. I risvolti negativi sono comunque tanti:
I cittadini che avevano reale necessità di una risposta per la prima casa o per migliorare una struttura ricettiva o iniziare un’attività economica hanno dovuto attendere anni per errori procedurali;
I cittadini illusi hanno dovuto pagare, beffardamente, anche l’ICI o l’IMU per poi rimanere senza diritti edificatori;
Viene perso il parco sul “cannocchiale verde;
Si consentirà un’urbanizzazione esagerata ed irrazionale nel vasto ambito tra Via Montello ed il Salinello, molto delicato sotto il profilo paesaggistico.
La Variante ha fatto perdere tempo e soldi pubblici: le poche note positive presenti si potevano fare in molto meno tempo e spendendo meno.
La sua legittimità è molto dubbia ed il rischio di ricorsi invalidanti è molto alto. In particolare: la Trasparenza Amministrativa è stata applicata in maniera non corretta nei passaggi consiliari successivi all’adozione; non c’è stato il previsto adeguamento della Variante alle conclusioni della VAS che chiedeva di modificarne molti aspetti.
Nel corso del suo iter è emersa anche una preoccupante questione morale nell’urbanistica giuliese come testimoniano i famosi passaggi sulla “osservazione 212” di Colleranesco e sul caso “Mustaccio” a cui si sono aggiunti successivamente gli avvisi di garanzia per l’area ex Migliori-Longari e per il cantiere sequestrato accanto al Kursaal”.
Per l’associazione di cultura politica giuliese “la Variante che vedrà la luce non è la variante che servirebbe alla città. Ad esempio, è ancora molto sovradimensionata nel residenziale. Infatti in una città sostanzialmente ferma da anni come popolazione, con molti alloggi invenduti, con migliaia di alloggi ancora edificabili in base al PRG vigente come si fa a prevedere la costruzione di ulteriori 4287 alloggi (ridotti poi dalla SUP a 3649)? Si colgono i rischi della realizzazione di pezzi di città fantasma per buona parte dell’anno (modello Alba Adriatica o Martinsicuro) con tutte le conseguenze connesse? Si colgono i rischi derivanti dal possibile arrivo sulla costa abruzzese, richiamati dalla deregulation urbanistica, di capitali poco chiari da ripulire nell’edilizia, come ha ricordato recentemente il sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia Olga Capasso?Pare di no a giudicare dalle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Mastromauro che preannunciano una nuova Variante specifica per recuperare tutti i mq. di territorio e di edificabilità che la SUP ha saggiamente tagliato. Quindi, non solo non si colgono le implicazioni sopradette, ma ci si vuole esporre al ridicolo di essere bocciati dalla SUP una seconda volta, mostrando così un deficit culturale nelle scelte urbanistiche con rischio di pesanti ricadute negative sulla vivibilità e sull’economia della città. Per fortuna, però, il prossimo anno – conclude il Cittadino Governante – i cittadini potranno scegliere per il vero cambiamento”.