Mai, come nel recente passato, infatti sulla scena si sono materializzati movimenti ed associazioni in forma industriale a testimonianza di una innegabile vivacità politica e della voglia di partecipare. Di sicuro, ma questa non è una novità, i partiti classici faticano nell’aggregare e a livello locale la cosa è ancora più complicata. Anche immaginare una demarcazione netta tra destra e sinistra è onestamente difficile. L’elenco di movimenti in campo è decisamente lungo: si parte da Alba Domani, associazione nata prima rispetto alle altre, poi Sinistra per Alba, Passione per Alba, La Città nel cuore, Movimento per Alba, Risveglio Albense, ma anche Alba Dorata e Alba Bene Comune. Ma non basta: nell’area del centrodestra potrebbe prendere forma anche un’aggregazione attorno al consigliere di minoranza Remo Saccomandi, mentre alla luce di quelle che sono le strategie a livello nazionale, anche a queste latitudini non è da escludere la formazione di Scelta Civica per Alba. Per i Comuni al di sotto dei 15mila abitanti, si parla solo di liste civiche, ma è altrettanto vero che un pò tutti sembrano smarcarsi dai partiti classici. Anche ad Alba Adriatica, poi, alle prossime amministrative, si presenterà anche il Movimento 5 Stelle. Tante opzioni, dunque, che in ogni caso favoriscono un paio di riflessioni: di sicuro diversi dei movimenti che sono nati dovranno trovare, tra loro,forme di convergenza, anche perchè poi un conto costituire un’aggregazione, altra quella di dare vita ad una lista. Nel mezzo, poi, c’è anche l’amministrazione uscente, nella quale diversi esponenti potrebbero decidere di non riproporsi. La giostra, però, è solo agli inizi e i giochi sono tutti da fare.