Roseto. Questa mattina a Roseto conferenza stampa congiunta di PD, Federazione della Sinistra e Sel per condannare “l’episodio sgradevole che ha coinvolto la coordinatrice Dalia Collevecchio e il sindaco Pavone”. I due partiti di sinistra hanno chiesto ufficialmente le dimissioni del primo cittadino.
“Un atto dovuto – ha spiegato Marco Borgatti, portavoce della Federazione della Sinistra -non tanto in relazione al singolo episodio ma quanto al complesso di scelte politiche e amministrative degli ultimi mesi. Le questioni aperte sulla vicenda del Borsacchio, la problematica della zona artigianale di Roseto , della politica fallimentare di dismissioni di patrimonio pubblico ,i disservizi legati alla gestione del sistema rifiuti nella città, le mancate risposte sulle questioni degli ASU e delle mancate sovvenzioni contro il caro affitti, rendono la giunta inadeguata a fronteggiare i problemi della città . Un politico incapace di dirimere tali nodi e che reagisce intimorendo i cittadini che lecitamente chiedono risposte , non è all’altezza di ricoprire l’incarico di sindaco. Ci auguriamo che i rappresentanti dell’opposizione presenti in consiglio comunale sappiano prenderne atto e trovino il coraggio di portare una mozione di sfiducia alla discussione pubblica. Noi come sempre faremo la nostra opposizione cercando da subito la collaborazione di tutte le forze del centro sinistra. Da sempre – conclude Borgatti – portiamo l’opposizione nelle strade e nelle piazze ora starà ai “consiglieri democratici” far la loro parte”.
Più cauto il segretario Pd, Massimo Felicioni, che ha dichiarato “Il Partito Democratico invita il sindaco di Roseto a chiedere ufficialmente scusa a Dalia Collevecchio, coordinatrice di Sel, per la deplorevole vicenda di violenza verbale che l’ha vista coinvolta. Alla base della democrazia c’è lo spirito del dialogo tra le parti e il rispetto delle minoranze, non la dittatura della maggioranza. In questa occasione è doveroso segnalare che anche altri cittadini hanno subito un simile linguaggio, ma non hanno avuto la forza di reagire. Il Pd rinnova, quindi, la sua piena solidarietà a Dalia Collevecchio, chiedendo le scuse ufficiali da parte del sindaco”.
“Esprimo la mia personale solidarietà a Dalia Collevecchio, condannando – ha precisato il consigliere democratico Simone Tacchetti – la vicenda e sperando che si chiuda al più presto. L’accaduto, con la quale è venuta meno la figura istituzionale del Sindaco, che non può concedersi di inveire e insultare i cittadini, ha recato un danno d’immagine alla nostra città che non è aderente al vero. E’ da sottolineare, inoltre, il silenzio assordante del partito (Liberlsocialisti) del sindaco che non è intervenuto in merito alla vicenda”.
La Capogruppo Pd in consiglio, Teresa Ginoble, ha aggiunto: “Con questa vicenda la dignità della donna è stata calpestata. E’ stata calpestata tutta la cittadinanza e con essa i diritti del cittadino. Sono doverose le scuse ufficiali da parte del sindaco, Enio Pavone, logoro di potere da non essere lucido per cogliere le istanze dei cittadini. Istanze d’importanza sociale come quella del Caro-affitti che dà voce agli “ultimi”. L’assessore alla Cultura, Maristella Urbini, come donna e come figura istituzionale, avrebbe dovuto pronunciarsi sulla vicenda, ma non l’ha fatto. Come non l’ha fatto il partito del sindaco (Liberlasocialisti). L’unico in grado di difendere l’indifendibile è stato il consigliere Antonio Norante”.
Oltre al duro attacco contro Pavone, “la conferenza stampa è stata un’occasione per aprire ufficialmente un tavolo politico serio tra Sel e Federazione della Sinistra”, così ha ribadito il Segretario del Pd Felicioni.
La posizione di Sel. “A prescindere dalla parte politica – ha ribadito la coordinatrice – il comportamento avuto dal Primo cittadino è stato deplorevole perché mancate, in assoluto, di senso della misura e del ruolo istituzionale che egli ricopre ed è l’ultimo si una lunga serie di eventi simili. E – sempre la Collevecchio – già questo sarebbe sufficiente per una seria riflessione riguardo alla capacità di ricoprire il ruolo che Pavone occupa. Il punto però è che tale comportamento si è avuto proprio in risposta alla richiesta di una delucidazione di merito amministrativo: quella per la mancata inclusione di Roseto nei comuni della Regione che possono accedere ai fondi per il caro-affitti. Ci sarebbe stata necessità di maggior attenzione al campo sociale, proprio nell’epoca della crisi economica più forte della storia, di più vicinanza alle fasce deboli, di meno proclami e più azioni.Questo, assieme al resto, è più che sufficiente per richiedere le dimissioni del sindaco che, oggi più che mai, si è mostrato inadatto all’amministrare la città.D’altronde, quella del caro-affitti, è solo l’ultima battaglia che Sel Roseto ha intrapreso proprio a difesa delle fasce più deboli. Prima di lei abbiamo avuto la questione dei lavoratori impegnati in Asu, i problemi estivi legati alla rete fognaria, l’abbandono del centro cittadino e una distanza, sempre più acuta, tra il Palazzo e la Piazza”Sel Roseto chiede quindi le dimissioni del Sindaco Pavone e ringrazia sia il PD e sia la Fds per il sostegno dimostrato: Conclude la coordinatrice “ Se a qual cosa deve servire quanto accaduto, spero sia in vista di un’opposizione compatta e dura che non manchi di segnalare i continui colpi ferali che ogni giorno, vengono inflitti a Roseto”.