“Il piano delle opere pubbliche della città di Teramo è un libro dei sogni irrealizzabili”. Il capogruppo del Pd al Comune di Teramo, Flavio Bartolini, bolla così il giudizio sull’amministrazione comunale di centrodestra che anche in questo campo avrebbe dimostrato l’”ennesima farsa”, visto che, allo stato attuale, non è in grado di partecipare nemmeno ai bandi per eventuali finanziamenti delle proprie opere pubbliche.
Oltre a portare in Consiglio un bilancio che ammette diverse criticità, dunque, il gruppo alla guida della città testimonia il completo fallimento del modello Teramo, “un vera è propria opera di fantasia politica che a questo punto bisogna ribattezzare ‘sfracello Teramo’”, scrive il consigliere.
Per Bartolini, infatti, oltre alle criticità legate all’aumento del 4% della Tari, le mancate entrate per la gestione degli impianti sportivi (solo l’1.5% rispetto alle uscite di oltre un milione e 400 mila euro), oltre ai circa 16 milioni di anticipazione di cassa, è da sottolineare la situazione assurda del piano delle opere pubbliche.
Nel parere dell’Organo di Revisione sulla proposta del Bilancio di Previsione 2017-2019, infatti, si legge che “per gli interventi contenuti nell’elenco annuale d’importo superiore a un milione di euro, ad eccezione degli interventi di manutenzione, sul piano non si rilevano i cronoprogrammi, i provvedimenti di approvazione dei progetti preliminari e/o degli studi di fattibilità, né il perfezionamento della conformità urbanistica ed ambientale”.
In pratica, dunque, stando così le cose, le opere del piano non possono né essere eseguite ma soprattutto non possono essere oggetto di finanziamento.