Aule, che viene spiegato in una nota, talmente piccole dove “ se si apre la porta non si vede la lavagna e dove il maestro, se chiede una libreria, non può averla e dove gli zaini devono essere poggiati fuori, perché non c’è spazio tra le sedie”. Situazione, questa, che offre lo spunto per una inevitabile stoccata di natura politica.
“ La preoccupazione maggiore dell’amministrazione è quella di pensare alle scuole religiose” si legge, “ dove il numero degli alunni è ridottissimo, invece di pensare alle strutture pubbliche vedi la chiusura della scuola di Cavatassi, vedi l’inutilizzo della scuola di Salino struttura perfettamente a norma.
Siccome la maggior parte dei bambini tortoretani vive gran parte della giornata nelle scuole, nell’agenda degli impegni politici deve essere messa al primo posto la programmazione per la messa in opera del nuovo polo scolastico, ancor prima di pensare a quanti ulteriori metri cubi far realizzare nel nostro paese che oramai ha superato le 10mila anime e le vecchie scuole erano pensate per le 5/6mila abitanti.
Un esempio per una soluzione alle aule pollaio per l’anno scolastico in corso poteva essere quella di programmare la 4 classe di prima elementare al Lido, ma come al solito le questioni per essere risolte devono essere programmate, parola sconosciuta all’attuale amministrazione”.