“All’incontro tenutosi lo scorso aprile a S. Benedetto del Tronto – ricorda il primo cittadino – in cui si chiese con forza all’amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti, il ripristino delle fermate soppresse, insieme con le Unioni regionali, con le Camere di Commercio di Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, con i rappresentanti istituzionali di Regioni, Province ed enti locali colpiti dai tagli, i parlamentari eletti nelle circoscrizioni regionali ed i Presidenti regionali delle associazioni di categoria, c’era anche il Comune di Giulianova con l’assessore Archimede Forcellese. In quell’occasione, le Regioni Marche, Abruzzo, Molise e Puglia vennero invitate a sollecitare con fermezza il Governo nazionale affinché ponesse rimedio alla situazione e si impegnasse a considerare con maggiore attenzione il potenziamento della logistica infrastrutturale lungo la dorsale adriatica, assai strategica anche in vista della della creazione della Macroregione Adriatico-Ionica. Occorre riconquistare i treni perduti e salvaguardare la stazione di Giulianova, scalo di riferimento per l’intera provincia di Teramo, assai penalizzata dalle drastiche e irragionevoli soppressioni. Un problema serio per pendolari, lavoratori e studenti senza dimenticare i contraccolpi negativi sui flussi turistici giacché – dice ancora il sindaco – secondo i dati dell’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche di Unioncamere i turisti, italiani e stranieri, che si spostano in treno sono circa 1 milione e mezzo. Ma c’è anche un altro aspetto da tenere in considerazione. Infatti, disincentivare l’utilizzo del treno, mezzo ecologico per eccellenza, spinge necessariamente a far ricorso ai mezzi gommati, con conseguente intasamento delle arterie stradali e autostradali e forte impatto ambientale. E’ tempo, allora, di una nuova mobilitazione. E solo grazie all’intervento della Regione è possibile, come accaduto nelle vicine Marche, ripristinare i servizi. Per questo – conclude il primo cittadino – chiedo all’assessore Morra, che altre volte ha agito con decisione e buon senso non facendosi condizionare da sterili logiche di appartenenza politica, di attivarsi per fare in modo che la stazione di Giulianova, oggi sostanzialmente declassata, torni ad essere un punto di riferimento per i viaggiatori”.