Riserva Borsacchio: il Consiglio Provinciale respinge la mozione di Mercante

borsacchioTeramo. Il Consiglio Provinciale non si impegnerà a chiedere l’abrogazione della legge regionale sulla riperimetrazione del Borsacchio. Lo ha deciso ieri, nel corso dell’assise, durante la quale è stata respinta la mozione presentata dal consigliere del Gruppo Indipendente, Riccardo Mercante.

E la decisione, come prevedibile, ha scatenato non poche reazioni. A partire da quella del proponente.

“Crescita zero. Questo dovrebbe essere l’obiettivo della politica in un paese che è anche al dissesto idrogeologico. Le vie da seguire” secondo Mercante “dovrebbero essere improntate alla valorizzazione paesaggistica, alla conservazione e al risparmio del suolo indirizzando il comparto dell’edilizia verso la ricostruzione e la ristrutturazione dell’esistente, incentivando la bioedilizia e la sostenibilità energetica. Purtroppo ieri nel Consiglio Provinciale, la maggioranza ha fornito prova di avere ben altre priorità, confermando l’irresponsabile taglio operato dal centro destra regionale. L’amara impressione è che l’interesse privato, i vantaggi finanziari, abbiano avuto la meglio su quelli dell’intera comunità e sulla tutela di quel patrimonio unico rappresentato dalla Riserva Naturale. Da parte mia devo evidenziare il senso di responsabilità, soprattutto verso le future generazioni, e il sostegno in difesa della Riserva manifestato da Sel, dal consigliere Ugo Nori, dall’intero Partito Democratico, con la sola eccezione del consigliere Di Liberatore che ha votato come il collega Ruffini in consiglio regionale insieme alla maggioranza. Inspiegabile invece l’assenza del consigliere Idv Mauro Sacco, dopo che in un recente convegno i massimi esponenti del partito, al cospetto dei cittadini e delle associazioni ambientaliste, si erano schierati contro la riperimetrazione”.

Ed il no all’attuale legge regionale di riperimetrazione della riserva del Borsacchio è arrivato forte anche dal Pd. “Non ci piace la legge con la quale la Regione ha deciso i nuovi confini della riserva, non ci piace il metodo e non ci piace la sostanza” ha commentato il segretario provinciale del Pd Robert Verrocchio “ma siamo anche convinti che le aree di Giulianova debbano rimanere fuori dal perimetro della zona protetta, perché di fatto già ampiamente urbanizzate”. Nel corso della discussione Rosanna Di Liberatore, consigliere del Partito Democratico, aveva presentato un emendamento alla proposta di Mercante, nel quale si chiedeva di aggiungere il caveat della questione di Giulianova, emendamento però rifiutato. “Si sarebbe potuta raggiungere una posizione pienamente condivisa dall’intero centrosinistra” ha commentato Verrocchio. “Noi abbiamo chiesto con forza che la Provincia finalmente si facesse sentire in Regione perché la legge di riperimetrazione fosse cambiata, con il mantenimento dell’esclusione dell’Annunziata, e con la contestuale convocazione di un tavolo che vedesse le istituzioni insieme ai territori e alle associazioni per poter giungere a una soluzione condivisa e non imposta a colpi di maggioranza. Il nostro emendamento è stato bocciato, ma abbiamo comunque voluto dare un forte segnale. Con senso di responsabilità abbiamo detto che questa legge regionale non ci piace e dobbiamo lottare perché le vere zone di valore di Roseto, e non la zona di Giulianova, restino all’interno della riserva”.

“La proposta portata avanti dal sindaco di Roseto Enio Pavone è sbagliata” ha invece dichiarato il consigliere del Pd Enzo Frattari. “Dall’attuale legge regionale escono zone di pregio assoluto della riserva. Sono contro questo perimetro deciso dalla Regione, perché i nuovi confini sono stati decisi in maniera totalmente arbitraria, e alcune zone di Roseto sono state escluse senza una valida motivazione che mettesse in conto le questioni che devono essere alla base dell’istituzione di qualsiasi riserva”.

 

LA VOCE DELLE ASSOCIAZIONI (WWF – Italia Nostra – Comitato Difesa Riserva Regionale Guidata Borsacchio – Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni). “La Provincia di Teramo si è dimostrata, nei fatti, ente inutile ed incapace di rappresentare e promuovere gli interessi delle popolazioni locali; meritevole pertanto di essere tagliata, in riferimento alle attuali proposte governative di spending review. Se la sua eliminazione costituirà un beneficio per il pubblico erario, certamente non ne subiranno una perdita il territorio e le popolazioni. Vari chilometri di fascia costiera teramana, con le aree di foce del Tordino e del Borsacchio, sono stati consegnati alla speculazione edilizia. Ed il Consiglio Provinciale non se ne è forse neppure accorto. Ma ancor prima la Provincia di Teramo non aveva mai nominato l’Organo di Gestione della Riserva, per consentire a questa di funzionare. Viene così meno l’opportunità di fare della Riserva del Borsacchio un formidabile motore di crescita economica, sociale ed ambientale per la Collettività. E senza che questa abbia ricevuto nulla in cambio”.

IL COMMENTO DI SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’. “La conclusione del consiglio provinciale di ieri è l’ennesima dimostrazione di come il centro destra provinciale omologandosi a quello regionale, permetta l’ennesimo scempio ambientale, favorendo i costruttori e la speculazione edilizia nella nostra Provincia. Sel continuerà la propria battaglia contro la Legge Regionale di riperimetrazione della Riserva del Borsacchio, per salvaguardare il territorio da nuove speculazioni edilizie e nuove colate di cemento lungo la costa che favoriscono solo gli speculatori ed i costruttori”.

 

 

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