Scienze Politiche e Scienze della Comunicazione: parte da qui la ‘rivoluzione’ universitaria teramana

delcolle_damicoTeramo. Tablet e e-book al posto dei libri di testo, tutor che sostengono gli studenti nel caso in cui dovessero saltare due sessioni d’esame consecutive ed un’offerta formativa nuova di zecca, il cui obiettivo è quello di formare “ottimi” laureati, in grado di competere non solo sul mercato locale, ma anche e soprattutto su quello internazionale.

“Perché se è vero che le corse degli autobus sono importanti, è vero anche che la nostra ambizione è far sì che lo studente dell’Ateneo teramano, dopo aver preso il tram, sia capace anche di salire su un aereo. E raggiungere posti lontani”. Parte da qui la piccola-grande rivoluzione fortemente voluta dai presidi delle Facoltà di Scienze Politiche e Scienze della Comunicazione, rispettivamente Enrico Del Colle e Luciano D’Amico. “Una vera e propria strategia di rilancio” spiega il primo “che passa attraverso la modifica dell’offerta formativa”.

 

L’OFFERTA FORMATIVA

 

Molto spesso, all’interno delle Università, vi è la tendenza ad offrire percorsi formativi che, tra una facoltà e l’altra, si sovrappongono. E’ il caso, ad esempio, di Scienze Politiche e Scienze della Formazione. Lezioni che coincidono, con il rischio di essere due facoltà troppo “generaliste”. E quella “infarinata” generale rischia di rendere lo studente un numero tra tanti. La sfida, dunque, è una: mettere insieme le forze e creare un’offerta formativa di qualità. “La nostra” ha spiegato D’Amico “vuole essere piccola rivoluzione soprattutto nei contenuti, per consentire una formazione forte e migliori possibilità di inserimento lavorativo. L’ambizione è quella di essere un polo formativo qualitativamente orientato a diventare punto di riferimento a livello regionale. Ma vogliamo anche proiettare l’ateneo a livello internazionale”.

 

I PROGETTI PER IL FUTURO: TABLET PER GLI STUDENTI DEL PRIMO ANNO E TUTOR PRONTI A INTERVENIRE

 

Rivoluzione nei contenuti, certo, ma anche negli strumenti. Perché una facoltà all’avanguardia si riconosce anche dal rapporto “confidenziale” con le nuove tecnologie. Con un occhio attento alle vicende personali di ogni singolo studente che, prima di essere un numero di matricola, è una persona.

“Gli studenti” spiega a questo proposito Del Colle “saranno tutti monitorati. Nel caso in cui non dovessero acquisire crediti per due sessioni consecutive, saranno segnalati alla presidenza, la quale individuerà un tutor che, a sua volta, contatterà lo studente e insieme cercheranno di individuare le cause di questo blocco”.

E ancora. “Dal prossimo anno” annuncia D’Amico “gli studenti iscritti al primo anno riceveranno in dotazione un tablet, con 2 giga di traffico internet incluso. Le nuove tecnologie, ovviamente, non andranno a sostituire le lezioni tradizionali, ma saranno un’integrazione, utile ad esempio per i lavoratori. L’obiettivo è pure quello di sostituire i libri di testo cartacei con l’e-book e ci sarà anche una super chat che consentirà non solo lo scambio di informazioni tra studenti, ma anche il ricevimento a distanza”.

 

DOVE NASCE L’IDEA: I DATI DI UN’UNIONE “STRATEGICA”

 

Mettendo insieme i dati degli iscritti a Scienze Politiche e Scienze della Comunicazione, le cose ovviamente cambiano notevolmente. Ecco, quindi, che i laureati raggiungono, nell’Anno Accademico 2010/2011, una percentuale del 50,75 per cento (circa il 5 per cento in più rispetto all’anno precedente). Per quanto riguarda la condizione occupazionale, invece, tra i laureati di I livello, gli occupati ad un anno dalla laurea raggiungono nel 2011 il 48,65 per cento (4 per cento in più rispetto al 2010), mentre tra i laureati del II livello, la percentuale tocca il 60,95 per cento (quasi l’1 per cento in più rispetto al 2010).

 

Marina Serra

 


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