Pietracamela. I Consiglieri del gruppo di opposizione appartenenti alla lista “Prati di Tivo, Pietracamela, Intermesoli”, Paolo Di Furia e Michele Petraccia, tornano a puntare il dito contro l’Amministrazione comunale, in particolare a proposito del Piano di Ricostruzione post sisma.
“Avremmo dovuto essere il fiore all’occhiello del Teramano” dicono “invece l’attuale maggioranza si giustifica, in modo puerile, adducendo motivazioni inconsistenti. Il Comune di Pietracamela, alla data odierna, non ha neanche emanato il bando per la scelta dei professionisti che dovranno redigere il Piano di Ricostruzione, mentre altri 11 Comuni del cratere, alcuni con dimensioni e problematiche simili alle nostre, hanno già visto i loro Piani di Ricostruzione dei centri storici approvati e resi esecutivi. Bisogna sempre confrontarsi e prendere esempio dalle Amministrazioni più virtuose e non perseverare nell’immobilismo adducendo la vecchia e inconsistente giustificazione del mal comune mezzo gaudio. La sopravvivenza del borgo di Pietracamela (facente parte dei Borghi più belli d’Italia) è fortemente legata a questo processo di ricostruzione. Nell’esprimere le nostre preoccupazioni per il prolungarsi dell’avvio della procedura, siamo portavoce del pensiero di tanti proprietari di case, che già da tempo hanno provveduto ad unirsi nei consorzi che la legge prevede ma che si vedono impossibilitati ad iniziare i lavori per mancanza dello strumento urbanistico che il Comune ritarda a fornire, arrecando, in questo modo, ulteriori danni all’economia locale già messa duramente alla prova. Ad oggi risulta immaginabile che la tempistica per l’espletamento dell’intero iter burocratico consentirà i primi lavori a Pietracamela nella tarda primavera 2013. Per tutte queste motivazioni diffidiamo pubblicamente il sindaco di Pietracamela a voler intraprendere a strettissimo giro le azioni necessarie per giungere alla redazione del Piano di Ricostruzione. Inoltre sollecitiamo una risposta pubblica, alla nostra interrogazione sul tema, che indichi quali siano le azioni, ad oggi, intraprese, quali le motivazioni che ci hanno portato a questo ritardo e quali le azioni previste corredate da cronoprogramma d’intervento”.