Teramo. La Ruzzo Reti diventa il terreno di scontro ideale per la politica. Oggi, infatti, nell’assemblea dei soci, convocata per l’approvazione del bilancio consuntivo, si è consumato un nuovo capitolo di scontro, dopo quanto accaduto già un anno fa in coincidenza con la nomina del Cda.
L’approvazione del documento contabile, però, è slittato, con la nomina nel Cda di Vittorio Scuteri (possibile nuove presidente del Ruzzo), in luogo di Vinicio Ciarroni, che era stato nominato qualche settimana fa per poter adempiere ad alcuni obblighi legati all’attività del consiglio di amministrazione. Il Pd, di contro, ha contestato la legittimità della convocazione dell’assemblea dei sindaci, convocata dal presidente Carlo Ciapanna. Al tempo stesso, il Pdl ha bocciato la richiesta dei Democratici di azzerare tutto il Cda della società che gestisce l’acquedotto. Su quanto accaduto oggi al Ruzzo, è arrivata una nota al vetriolo da parte dei sindaci del Pd della provincia. “Dopo l’assemblea di oggi al Ruzzo, il centrodestra teramano dimostra ancora una volta la propria inettitudine di governo e mette in luce tutte le fratture al proprio interno che stanno andando a tutto discapito dell’interesse del nostro territorio”, si legge nella nota. “ Di fronte ad un’assemblea convocata dal loro presidente Carlo Ciapanna appositamente convocata per approvare il bilancio, convocazione che i sindaci del Pd hanno ritenuto in maniera compatta illegittima, il Pdl è riuscito a far slittare l’approvazione del consuntivo, nominando al contempo con un ulteriore atto di forza un loro uomo nel Cda della società. Tutto questo rappresenta un totale fallimento politico del centrodestra teramano, che andrà a danneggiare il Ruzzo e l’intera provincia, fallimento determinato dalla guerra che è ormai palese all’interno del Pdl.
I sindaci del Pd hanno invece sostenuto in maniera forte e univoca le dimissioni dell’attuale consiglio di amministrazione, e che il prossimo Cda fosse composto da professionalità scelte in base ad un bando di evidenza pubblica. Inoltre il Pd ha anche richiesto la riduzione del membri del Cda da cinque a tre, per anticipare le norme nazionali che puntano alla razionalizzazione e al risparmio della spesa pubblica. Tutte queste proposte sono state bocciate dal centrodestra, il cui membro nominato è stato votato senza neanche che preventivamente fosse stato presentato il suo curriculum.
La linea del centrodestra è una linea che non ci appartiene”.