Il provvedimento cautelare era stato chiesto dal pubblico ministero Davide Rosati nell’ambito dell’inchiesta sull’utilizzo improprio dell’auto di servizio della Asl assegnata al manager e in cui è coinvolto, per concorso, anche l’autista personale, Giovanni Lanci. Il reato contestato ad entrambi dalla Procura è di peculato d’uso. La vicenda da qualche settimana stava monopolizzando l’attenzione dell’opinione pubblica, dopo una fuga di notizie più o meno confermate, circa l’esistenza di una indagine sull’uso dell’auto blu e sul rischio di arresto per il direttore generale Asl. Secondo quanto si è appreso da fonti giudiziarie, Varrassi sarebbe accusato di aver utilizzato la macchina di servizio della Asl più volte dal suo insediamento sul tragitto L’Aquila-Teramo per recarsi a casa e per attività private; stessa contestazione, ma soprattutto per lo svolgimento di attività privata, mosse nei confronti dell’autista dipendente Asl. Varrassi, interpellato di recente, aveva riferito di aver chiesto parere alla Regione sulla possibilità di usare la macchina per questi scopi e, al diniego, di aver risarcito l’Ente del costo di cui aveva usufruito indebitamente.