La casa dello studente, secondo il consigliere, è fondamentale per completare il pacchetto dei servizi che l’Università di Teramo deve poter offrire ai propri studenti, soprattutto in un momento di forte concorrenza tra gli Atenei.
“Anche il rettore ha indicato ieri tra le responsabilità del crollo degli iscritti, quelle della classe politica locale e regionale che poco ha fatto per l’Ateneo teramano ed in particolare per la casa dello studente” commenta Ruffini. “Raccogliamo questo pungolo per riaccendere l’attenzione ed i riflettori su Teramo e sulla sua Università. Ma per fare questo bisogna ripartire dai servizi allo studente. Servono subito risorse per la casa dello studente. Purtroppo è dal 2011 che l’attuale Giunta regionale ha annunciato una soluzione definitiva per il completamento di questa struttura attraverso un finanziamento pari a 3 milioni di euro da reperire nei Fondi FAS 2007/2013, ma il problema è che la copertura di tale finanziamento doveva essere assicurato tramite la dismissione del patrimonio pubblico regionale che è per la gran parte appartenente alle Asl. Quest’ultimo dettaglio non è irrilevante, proprio perché i proventi derivanti dall’alienazione di tali immobili devono per legge essere destinati a favore delle strutture sanitarie e quindi la gran parte delle misure del FAS finanziate con le risorse regionali rischiano di non essere realizzate. Per queste ragioni ho chiesto con un’interrogazione di sapere se la misura del FAS 2007/2013, che prevede il completamento della casa dello studente di Teramo che deve essere finanziata tramite le risorse regionali provenienti dalla dismissione del patrimonio pubblico regionale, non rischia di essere cancellata”.
Ruffini insiste, infine, sull’idea di aprire un’ampia concertazione tra tutti i soggetti per discutere del futuro dell’Ateneo. “Il tavolo chiesto dal sindaco di Teramo Brucchi deve aprirsi alla società, al mondo delle categorie produttive ed ai sindacati. Sarebbe un errore se la politica pensasse di poter risolvere tutti i problemi dell’Ateneo teramano, isolandosi dal contesto locale e dagli attori che compongono il nostro territorio. Oltre alla casa dello studente, questo tavolo, credo che debba occuparsi anche del diritto allo studio che in questi anni è stato praticamente azzerato. Vanno ripristinate le risorse per le borse di studio, per gli affitti e per il trasporto degli studenti”.