“ Riteniamo” si legge nella nota, “ che sulla scorta della gravità del reato per il quale Marziale è stato rinviato a giudizio, assieme ad altri personaggi di questa città, abbia l’onere di rassegnare le proprie dimissioni, come ha ben fatto in precedenza anche Cesare Di Felice, per fatti non proprio analoghi. Inoltre, eludendo il principio di sovranità popolare e, in virtù della delega esterna con la quale ha assunto la carica di assessore al turismo, riteniamo che una simile prova di responsabilità sia doveroso nei confronti di coloro che hanno favorito la sua nomina e, soprattutto, nei confronti di coloro che non l’hanno mai votato. A livello personale” si chiude la nota, “ esprimiamo la nostra massima vicinanza umana”.