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Giulianova, centrosinistra a pezzi: oltre 40 iscritti lasciano l’Italia dei Valori

Giulianova. Acque agitata nell’Italia dei Valori di Giulianova. Una quarantina di iscritti, tra cui diversi membri del coordinamento cittadino, annunciano attraverso una nota l’uscita dal partito. “All’indomani della diffusione del comunicato del 28 Aprile scorso con il quale abbiamo reso nota la decisione del Coordinamento di uscire dalla Maggioranza e che ha avuto sulla Rete un impressionante numero di lettori, segno evidente dell’importanza del problema politico sollevato, sebbene pressati dalle sollecitazioni di numerosi iscritti stanchi di subire l’umiliante immobilismo imposto dall’alto, abbiamo atteso, nel silenzio e nella compostezza dovuti alla disciplina di partito, una assunzione di responsabilità sulla uscita dalla maggioranza da parte dei dirigenti regionali dell’IdV, in diritto di pretendere il rispetto delle regole, ma anche in dovere di rispettare essi stessi la dignità, le competenze, i meriti e i valori di coloro che al rispetto di quelle regole hanno sacrificato orgoglio e indignazione, oltre all’appassionato volontariato di pensiero e persino di danaro. Inutilmente”.

Lo ha scritto Marcella Vanni, Responsabile Comunicazione del coordinamento del partito di Antonio Di Pietro che sottolinea “un cupo, incomprensibile silenzio, interrotto nelle ultime settimane da larvate e reiterate eventualità di commissariamento, ha chiuso il Coordinamento in una bolla d’aria costringendolo alla più totale inazione e umiliando la vivace progettualità messa in campo dal Circolo territoriale imprigionato tra le annunciate, rimandate e mai ottemperate visite del senatore Mascitelli spinto dalla ragione di partito a ridurre la problematicità della situazione alla favoletta della conflittualità tra Cibej e Ragni da una parte e la sprezzante arroganza esibita nel corso dei cnsigli comunali dal consigliere Ragni dall’altra. Il dialogo sempre aperto con la cittadinanza è stato sacrificato dal coordinamento regionale alla “intoccabilità” di Luigi Ragni”.
E così per i quaranta iscritti dell’Idv e per il coordinamento cittadino (in particolare Eden Cibej, Valerio Semproni, Arian Farahmand e Marcella Vanni) “il tempo della pazienza è scaduto. Sappiamo benissimo che i plenipotenziari locali del partito della trasparenza non aspettano altro che le persone che questa trasparenza l’hanno documentata con la vita e non scelta come slogan d’effetto se ne vadano e tolgano finalmente il disturbo. Ma tra la guerra a chi resiste di più e la dignità della coerenza agli occhi dei nostri concittadini scegliamo la seconda. Per questo coerentemente con l’enunciato finale del documento politico del 28 Aprile scorso ci dimettiamo tutti in blocco dal Coordinamento Cittadino legittimamente eletto dal Congresso del 23 Luglio 2011 e, in particolare noi, Eden Cibej, Valerio Semproni, Arian Farahmand, Marcella Vanni unitamente a quaranta iscritti lasciamo l’Italia dei Valori ai suoi padroni. Noi – conclude la nota – non vogliamo padroni”.