I resti delle antiche costruzioni, realizzate verso l’inizio del 900’ con argilla e paglia, si trovano anche nelle campagne della area della vallata, ed ora rischiano di sparire, poiché sono in stato di abbandono e vengono danneggiate dalle intemperie. “Le cosiddette pinciare o pinciaie vanno recuperate e tutelate – afferma il presidente Alberto Pompizi –, perché le “case di terra” sono una presenza storico-architettonica che và salvaguardata. Infatti, tali strutture antiche ed affascinanti potrebbero qualificare ancora di più il turismo locale. I proprietari di tali manufatti, stanchi delle solite promesse politiche, hanno iniziato a vedere i “coppi” a due euro ciascuno. E così, le Pinciaie senza tetto si stanno sfaldando sotto le intemperie, essendo costruite con un impasto di terra e paglia”. Le case di campagna realizzate in terra cruda, sono presenze caratteristiche della architettura povera abruzzese. In Val Vibrata, esiste un percorso nel Comune di Sant’Omero: è la via del pinciare, che offre un percorso a piedi, in mountain bike e pure a cavallo. “ Sono sicuro che qualcuno raccoglierà il mio appello – continua Pompizi-, visto che le l’Università abruzzesi sono sempre più sensibili ai problemi ambientali e tenuto conto che sono in arrivo i fondi Fas. Mi rivolgo quindi ai Consiglieri Regionali affinché diano la loro disponibilità a presentare una proposta di legge regionale mirata a non far sparire tale patrimonio storico “.