Le critiche, nel caso di specie, investono le istituzioni a tutti i livelli, dal Comune, che non sostiene le preoccupazioni degli operatori, dalla Provincia di Teramo (nell’occhio dell’invettiva politica finisce il vice-presidente Renato Rasicci) e il governatore Gianni Chiodi. “Il sindaco e gli assessori con simile atteggiamento superficiale” si legge ancora, “ si rendono responsabili della scomparsa di pezzi di territorio comunale. Hanno dimenticato il loro ruolo, che è quello di essere vicino alle esigenze dei cittadini e di rappresentare i loro bisogni: cercano solo di ovattare la giusta protesta degli operatori con promesse che successivamente dimenticheranno. La nostra spiaggia dovrebbe essere tutelata con maggior attenzione e non con azioni sporadiche perché essa rappresenta il settore trainante della nostra città”. Le preoccupazioni, così come emerso anche durante la manifestazione di domenica, è che l’incedere del mare nella zona nord, con la riduzione dell’arenile, potrebbe produrre la chiusura di tante attività economiche con un innegabile danno sul piano dell’immagine e dell’economia cittadina.