Sant’Egidio, vicenda Casapound: strascichi in consiglio. Vicesindaco crea gruppo autonomo

angelini_randoSant’Egidio alla Vibrata. Un consiglio comunale quello del 26 aprile a Sant’Egidio, caratterizzato da un attacco durissimo dell’opposizione su due fronti: una critica totale sull’operato dell’amministrazione e la decisione da parte della maggioranza di concedere l’uso della sala consiliare al gruppo agli attivisti di Casapound.

La discussione si è aperta con le dichiarazioni del vicensindaco che, dopo aver sostenuto che la maggioranza sta amministrando egregiamente il paese raggiungendo tanti obiettivi, ha comunicato la costituzione del suo nuovo gruppo consiliare (unico componente). “Non potevamo non evidenziare la contraddizione tra quanto affermato dal vicesindaco e la sua scelta”, si legge in una nota di tutti i consiglieri di opposizione, “ che si giustifica, a nostro avviso, con il bisogno tardivo di staccarsi e prendere le distanze da un sindaco che non ha fatto assolutamente nulla per il paese riportandolo indietro di decenni. Questa è in assoluto la peggiore amministrazione che San’Egidio abbia mai dovuto sopportare. E’ stato raggiunto un unico obiettivo, sicuramente non per merito ma per demerito, e ci riferiamo al rispetto del patto di stabilità. Obiettivo che non poteva non essere rispettato considerando che è vincolato alla spesa e che in tre anni non è stato impegnato un euro per il nostro Comune, non è stata fatta nessuna opera e nessun investimento per la crescita e lo sviluppo della nostra comunità. Mentre il sindaco sostiene che i santegidiesi sono sereni, noi crediamo, invece, che siano rassegnati; mentre sostiene che nel nostro paese non c’è nessun problema, noi sottolineiamo che il problema sia proprio questo: non rendersi conto della propria incapacità amministrativa e del proprio livello di impopolarità”. L’altro punto infuocato ha riguardato la concessione della sala consiliare ed il patrocinio dato a Casapound. L’assessore Maloni, che ha gestito si sarebbe giustificato, riferendo che a sua insaputa inserito il logo e il suo nome sui manifesti. “Sicuramente se ci fossero statieventi violenti– non remoti visto che solo in occasioni legate a questo gruppettoabbiamo dovuto vedere la nostra Sant’Egidio trasformata in un paese blindato- l’assessore sarebbe stato l’unico e solo responsabile ed è per questo che abbiamo chiesto a Maloni un gesto di “dignità”! Quando il sindaco, tentando di recuperare la pessima figura con il suo assessore, si è lanciato poi in una discussione sostenendo la democraticità dimostrata nel concedere la sala consiliare e stigmatizzando il comportamento della passata amministrazione per non averla concessa a noti negazionisti, non abbiamo potuto che provare vergogna per lui e per le tesi che sosteneva. Quello stesso sindaco che non concedeva la sala consiliare al Partito Democratico per affrontare il tema della Violenza sulle Donne e che ha preferito concederla addirittura a Casapound”.

 

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