All’incontro erano presenti il governatore Gianni Chiodi, l’assessore regionale allo sviluppo economico Alfredo Castiglione, e per la delegazione provinciale l’assessore alle attività produttive, Ezio Vannucci, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil) e associazioni datoriali (Confindustria, API, CNA). Il presidente Catarra ha illustrato al Ministro la specificità del percorso intrapreso sull’area di crisi, con il protocollo d’intesa Vibrata-Tronto del 2008 e le due successive delibere delle giunte regionali (Marche e Abruzzo) che hanno rilanciato l’iniziativa. Il ministro Barca si è mostrato molto interessato alla strategia del Piano di rilancio dell’area di crisi già presentata dalla Provincia, che ha uno dei suoi punti qualificanti sull’innovazione del patrimonio industriale e produttivo dell’area. Il Ministro Barca, dopo aver sentito ampiamente anche le parti sociali presenti al tavolo, ha assunto l’impegno di farsi promotore delle istanze proposte anche al Ministero per lo Sviluppo economico per arrivare in tempi brevi alla conversione degli impegni del protocollo in accordo di programma quadro o in un altro strumento di programmazione più aggiornato. Il governatore Chiodi e il presidente Catarra avranno nei prossimi giorni un incontro specifico sull’area di crisi interregionale Val Vibrata-Val Tronto con il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti.
E, in riferimento alla notizia del recente incontro dei consiglieri regionali Ruffini e Di Luca al Ministero dello Sviluppo economico, Catarra commenta: “Un territorio che si presenta diviso non è credibile; non solo, in questo modo si rischia di compromettere gravemente la delicata trattativa in corso a livello ministeriale per il rilancio dell’area di crisi Vibrata-Tronto. Mentre la Provincia di Teramo e la Regione Abruzzo, insieme a tutte le parti sociali, alla Regione Marche e alla Provincia di Ascoli, stanno portando avanti un percorso istituzionale ben definito, i consiglieri regionali del Pd Giuseppe Di Luca e Claudio Ruffini incontrano a Roma, a titolo personale, il sottosegretario allo Sviluppo economico, penalizzando in questo modo il discorso unitario portato avanti con l’accordo di tutti e messo nero su bianco con la firma di un protocollo istituzionale. Tra l’altro, l’iniziativa estemporanea, come appreso da fonti ministeriali, ha sortito un esito negativo, rischiando anzi di compromettere gravemente tutti gli sforzi fin qui intrapresi, che prevedono un piano di rilancio declinato in precisi interventi operativi ed una strategia che mette al centro il territorio, le sue concrete esigenze e la sua capacità progettuale. Un gesto che si configura non solo sterile e irrituale, ma che rischia di ledere gli interessi di un territorio e di un sistema produttivo, di imprenditori e lavoratori, che sono in stato di forte sofferenza e le cui impellenze non possono certo essere sacrificate sull’altare dei personalismi o del maldestro gioco d’anticipo, soprattutto se finalizzato solo alla ricerca di visibilità mediatica. La condivisione e la partecipazione sono, infatti, le caratteristiche qualificanti del percorso che stiamo portando avanti per dare seguito al protocollo d’intesa interregionale Vibrata-Tronto e ottenere in tempi brevi l’assegnazione di risorse specifiche. Se il messaggio che si fa passare a livello nazionale, in un momento in cui le risorse sono scarse e la competizione tra le aree fortissima, è invece quello di un territorio diviso, in cui ognuno va da sé, non solo si sta dando un messaggio falso e sbagliato, ma si rischia di vanificare il lavoro di tutte le parti, istituzioni, sindacati, associazioni datoriali, che con grande senso di responsabilità si sono messe intorno ad un tavolo e hanno elaborato in soli due mesi un progetto condiviso e cantierabile per il rilancio dell’area di crisi”.