Giulianova. Dopo gli scontri dello scorso 26 febbraio il Comune di Giulianova vieta il Gazebo di CasaPound per la raccolta firme in merito alla proposta di legge FermaEquitalia. Il banchetto, a detta degli organizzatori autorizzato dalla Questura di Teramo, doveva esser collocato nella giornata di oggi sul lungomare, davanti allo stabilimento balneare Caprice.
“La posizione del Comune di Giulianova è inammissibile – sottolinea Roberto Monardi coordinatore provinciale di CasaPound – Nonostante la Questura di Teramo, organo competente di ordine pubblico, avesse autorizzato l’iniziativa, il Comune di Giulianova, sulla base di altra documentazione e adducendo motivi di pubblica sicurezza, di cui CasaPound non è responsabile, nega l’occupazione di suolo pubblico. Tutto ciò in palese contraddizione con quanto dichiarato dal sindaco Mastromauro all’indomani dell’accaduto. Queste sono le conseguenze dell’aggressione subita lo scorso 26 febbraio dai nostri militanti presenti in piazza Fosse Ardeatine, in cui sono rimaste ferite quattro ragazze: le nostre manifestazioni vengono ritenute pericolose e vietate ma le responsabilità dei disordini vanno ricercate altrove. E’ inaccettabile che nel Comune di Giulianova non si possano svolgere attività politiche a causa delle intimidazioni da parte di estremisti.
E su questo – prosegue Monardi – le istituzioni si dovrebbero interrogare. Chiediamo al sindaco Mastromauro di dimostrarsi coerente con le sue passate dichiarazioni e di rivedere la sua posizione. Siamo pronti a tornare in piazza e ci aspettiamo che chi, tra i consiglieri e i parlamentari abruzzesi, rifiuta la logica degli opposti estremisti sia dalla nostra parte, sostenendo il nostro diritto a esprimere liberamente le idee e a manifestare”.