Alba Adriatica. “ Se il quesito ci darà torto, mi dimetterò da assessore un minuto più tardi. Ora siamo convinti della legittimità della procedura seguita”.
Non lascia spazio ad interpretazioni di nessuna sorta la dichiarazione di Pierluigi Marziale, in consiglio comunale, nel mezzo di una lunga e, a tratti, accesa discussione sull’interrogazione, presentata dalle minoranze, sulla doppia posizione di assessore e progettista. La seduta dell’assise civica, convocata per altre tematiche (surroga del consigliere comunale dimissionario, con Tomolati che ha preso il posto di Casciotti e la convenzione con il nuovo segretario comunale), è stata però monopolizzata da una lunga discussione sul tema del momento: l’eventualità incompatibilità dell’assessore Pierluigi Marziale. Problematica sollevata sia nella precedente seduta del consiglio comunale (dopo l’approvazione di un progetto per una struttura turistica, ricettiva e residenziale a firma dello stesso assessore) e sia nei giorni successivi, con una richiesta di specifiche avanzata al segretario comunale e al prefetto. Il tema, però, è tornato d’attualità in aula e le posizioni, distanti tra maggioranza ed opposizione, hanno animato un lungo confronto, anche aspro in alcuni passaggi. Da parte delle opposizioni (Remo Saccomandi in particolare), è stato ribadito che il progetto, da un punto di vista tecnico, non è in discussione. Ma l’interpretazione della norma del Testo Unico degli enti locali (articolo 78 comma 3) sono emerse posizioni diverse. Disquisizioni tecniche che hanno alimentato il dibattito, fermo restando che ora, come ha confermato il sindaco, sarà avanzato un quesito al ministero per fugare qualsiasi dubbio sulla vicenda. Non sono mancate delle stilettate tra maggioranza ed opposizione con Marziale che non ha gradito certe esternazioni della precedente seduta consiliare, ricordando un episodio della passata amministrazione (progetto presentato dopo il varo del regolamento sugli accordi di programma), lanciando riferimenti al consigliere Cecilia Falconi, che ovviamente non ha gradito e ha replicato anche in maniera piuttosto stizzita. Successivamente, si è proceduto a surrogare il consigliere dimissionario Alessandro Casciotti: al suo posto, in maggioranza, si è insediato Giovanni Tomolati (nella foto).