In una lunga lettera aperta, Tommolini dice la sua sulla vicenda, tornando a ribadire alcuni dei concetti già espressi in conferenza stampa.
E’ con vera sorpresa che ho assistito, con la pazienza, la riflessività, la moderazione e la tolleranza che da sempre caratterizzano il mio modo di essere, a questa campagna mediatica fatta esclusivamente di attacchi di carattere personale, di vergognose illazioni in merito a ipotesi di spartizioni di poltrone, tradimenti, prese in giro, infamie
La mia storia personale parla per me, una storia fatta di duro Lavoro quotidiano all’insegna dell’onestà e della correttezza e del guadagnarsi ogni giorno con il proprio sudore il necessario per vivere, senza mai approfittarsi del prossimo e senza mai discriminare nessuno per le proprie idee o per le proprie opinioni; una storia di fatti e di obiettivi raggiunti con la necessaria programmazione e circondandosi delle persone giuste, dei giusti compagni di viaggio, animati da quel necessario spirito di collaborazione e di tolleranza verso gli altri, senza i quali nessun obiettivo è concretamente raggiungibile.
Questa mia regola di vita ho sempre pensato debba essere portata anche e soprattutto nell’amministrazione della nostra Città e questo desiderio ha animato la nascita del Forum, un’esperienza fatta di quella democrazia partecipata che da sempre ho portato avanti nella mia storia politica e prova ne siano i consigli comunali aperti che abbiamo richiesto e ottenuto con il Gruppo MartinRosa tra i banchi dell’opposizione, consigli nei quali la gente, i cittadini hanno avuto la possibilità di dire la loro come protagonisti e non come ascoltatori.
Il mio impegno personale e quello del gruppo MartinRosa è stato massimo nel portare avanti l’esperienza del Forum, ma quello che non si dice o che non fa comodo dire, è che dietro a tutto questo ci sono state riunioni di carattere organizzativo in cui mi sono dovuto prodigare per fronteggiare la costante e ripetuta intransigenza, presunzione e litigiosità di certe persone, che più che costruire la concordia all’interno del gruppo di lavoro, contribuivano a creare malumori, contrasti, ostacolo all’andare avanti, con il loro modo di fare e di porsi nei confronti degli altri. Ho più volte richiamato all’ordine certi tipi di comportamenti, con la pazienza e la tolleranza che mi contraddistinguono, ma inutilmente.
Per lavorare insieme bisogna prima di tutto imparare ad avere tolleranza e rispetto di chi non la pensa come te e non dire frasi del tipo, se non è come dico io, me ne vado. Per tante troppe volte mi sono sentito ripetere frasi di questo genere. E malgrado i miei appelli a non comportarsi in questo modo, c’è chi ha continuato sistematicamente a farlo.
La prima vittima di tutto questo stato di cose è stato l’amico Concetto di Francesco, che non tollerando più certi tipi di comportamenti si è allontanato dal gruppo del Forum, amico al quale ho espresso la mia solidarietà.
Mi domando: come si poteva pensare di amministrare la nostra città con una situazione del genere? Quello che vedevo di fronte a me, sarebbe poi stato lo scenario che mi sarei trovato di fronte nel caso fossi stato ad amministrare la mia città?
E mi sono detto: la mia città non si merita questo e io non ho niente a che vedere con questa gente, non fa parte del mio modo di essere, del mio modo di affrontare i problemi; è troppo comodo dire di fronte alle prime divergenze, me ne vado.
Cosa avremmo dovuto regalare alla nostra città, un gruppo di persone che litigano e si dividono sulle questioni più banali?
Questi sono i fatti, il resto sono solo chiacchiere e diffamazione dell’onorabilità della persona, onorabilità che ho sempre dimostrato sul campo in una vita di Lavoro.
Oggi chi urla al tradimento, all’opportunismo, alla spartizione di poltrone, dovrebbe farsi un sincero esame di coscienza e chiedersi come si possa pretendere di lavorare in gruppo e amministrare una città con quegli atteggiamenti di cui dicevo, e domandare a se stesso se non sia lui il vero traditore della mia fiducia e del mio impegno a mantenere la concordia e la pace all’interno del gruppo di lavoro, un impegno puntualmente mortificato da certi atteggiamenti inutilmente litigiosi.
Questo stato di cose, segnalatomi da tante persone che mi circondano, mi ha spinto giustamente a prendere le distanze da questa situazione; null’altro, nessuna poltrona, ma solo il desiderio di mettere le mie competenze e quelle del Gruppo MartinRosa a disposizione della Città.
Su una cosa mi sento di fare ammenda e domandare scusa ai miei concittadini: sul fatto di non essere riuscito a far comprendere a certe persone quanto sia importante essere tolleranti quando si sta insieme in un gruppo.
L’esperienza della democrazia partecipata va avanti, siamo in campo oggi più che mai!
Questa settimana nascerà il “MartinRosa Meeting” e i cittadini continueranno ad essere i protagonisti.