Tortoreto. Questa sera alle 19.30 è in programma l’atteso consiglio comunale sul caso dell’ex dipendente indagato per peculato al Comune di Tortoreto. La seduta consiliare, convocata per approvare due punti (istituzione della speciale commissione d’inchiesta sull’ufficio ragioneria e la modifica del regolamento contabile, con sospensione parziale del servizio online di tesoreria), però non nasce sotto un clima di distensione.
Anzi, gli aspetti critici emergono dal consigliere Nico Carusi, che non è in sintonia con Rolando Papiri, presidente della commissione di vigilanza. “ Secondo me il regolamento non deve essere modificato perché il problema non nasce dal sistema informatico e dal regolamento di contabilità dell’ente. Così come anche la commissione d’inchiesta sulla vicenda sembra quasi un tentativo di prendere tempo e nascondere quelle che potrebbero essere le reali responsabilità di natura politica e non, su una vicenda che va chiarita nel minor tempo possibile. Se chi doveva controllare, lo avesse fatto, visti anche alcuni segnali emersi, forse non ci troveremmo a questo punto”. Parole che pesano come macigni quelle del consigliere di minoranza, e che potrebbero anche far emergere posizioni diverse in consiglio comunale, anche nella stessa opposizione. “ Quello che non condivido” si legge ancora, “ è che qualcuno ha taciuto in commissione su quelli che potevano essere i possibili ammanchi nella contabilità dell’ente e da dove gli stessi potevano emergere. Il nostro compito non è quello di emettere sentenze, ma di fare luce sui conti e di individuare, se ci sono, delle chiare responsabilità di natura politica, dovute al mancato controllo. Modificare il regolamento, come sostiene qualcuno, serve solo a spostare le responsabilità”. Valutazioni diverse nascono anche sulle conclusioni del presidente della commissione di vigilanza, sul rischio debito fuori bilancio per le manifestazioni di Natale 2011. “ I soldi c’erano” aggiunge Carusi, “ e la copertura finanziaria è stata avallata da delibera di giunta, delibera di consiglio e dal parere favorevole del Direttore Generale, documenti che parlano di fondi di bilancio e non di debiti fuori bilancio o sponsorizzazioni. Piuttosto, la liquidità è venuta a mancare in cassa e quando chi doveva sapere ha saputo, ha taciuto. “Ora non capisco perché bisogna portarli come debito fuori bilancio. Il direttore generale a mio avviso avrebbe dovuto avvisare il revisore dei conti, che a tutt’oggi non è stato ancora messo in condizione di fare chiarezza sui conti”.