“E’ di certo contraddittorio –commentano i consiglieri Luca Di Pietrantonio e Gianni Assogna – che un’amministrazione di sinistra che, solo qualche mese fa, si scagliava contro la privatizzazione dell’acqua e che addirittura in Consiglio comunale proponeva la votazione di una mozione che sancisse, anche a Pineto, che l’acqua è bene di tutti e che mai si deve lucrare con essa, ora propone ai cittadini di acquistare “a soli 5 centesimi al litro” l’acqua che gli stessi già pagano profumatamente. Peraltro, solo pochi mesi fa il sindaco Monticelli sbandierava all’intera comunità la bontà e l’alta qualità dell’acqua che perviene nelle case dei pinetesi… ed ora è necessario micro-filtrarla… per di più a pagamento”.
Secondo i consiglieri sorge a questo punto il dubbio che l’acqua di Pineto sia allora davvero di buona qualità. “Oppure – ipotizzano i due – l’amministrazione comunale si è inventata un nuovo modo per lucrare sulle spalle degli ignari cittadini, rifilandogli un altro pacco storico, al pari dei T-Red, passi carrabili, Tarsu alle stelle, parcheggi a pagamento e quant’altro. Inoltre, chi gestirà il servizio di distribuzione dell’acqua “nelle casette”, l’amministrazione comunale o qualche ditta privata? In questo secondo caso non pensano i nostri amministratori che questo sia un misero escamotage con cui in sostanza si privatizza un bene primario come l’acqua? Quali sono gli introiti che l’amministrazione pensa di incamerare da questa splendida trovata? Quale sarà il costo per la comunità per intraprendere e gestire l’intera “l’operazione”? Quali saranno le modalità di controllo sulla qualità dell’acqua e le garanzie igienico-sanitarie per i cittadini? Le fontane di erogazione dell’acqua comunale resteranno in funzione o verranno chiuse per favorire l’approvvigionamento a pagamento dell’acqua? Non vorremmo, peraltro, che oltre al business dell’acqua vi sia anche il business dei micro-filtri che, magari, “qualche ditta” andrà poi a propinare ai nostri cittadini. La cosa che maggiormente indigna è che in precedenza l’assessore all’Ambiente non ha mai fatto alcun proclama ai cittadini per invitarli a bere l’acqua del rubinetto domestico, che eviterebbe “a costo zero per il cittadino” lo smaltimento delle bottiglie di plastica, con enormi benefici per le tasche di ognuno e per l’ambiente. Ed ora, invece, che l’acqua è a pagamento i pinetesi vengono esortati ad approvvigionarsi “a soli 5 centesimi al litro” perchè in tal modo si riduce la plastica da smaltire! A noi, più che un servizio ai pinetesi, ci sembra uno spot pubblicitario di bassissimo livello! Veramente da non credere! In ogni caso – proseguono i consiglieri – approfondiremo la questione, attingendo tutta la documentazione di interessee, per far conoscere ai cittadini (visto che l’amministrazione si è ben guardata dal farlo) chi gestirà il “servizio”, come verrà gestito e soprattutto chi fornirà micro-filtri e quant’altro, affinchè si possa far luce su questa vicenda dai torbidi contorni e che pare solo un trovata per rimpinguare le magrissime casse del Comune di Pineto”.